Brugola (quello delle viti): "L'auto elettrica? Un fallimento" - Vaielettrico

2022-06-25 07:10:01 By : Ms. Hily Xiong

Brugola, l’imprenditore noto per le famose viti, spara a zero sulla conversione dell’automotive all’elettrico: “È una tendenza che fallirà, Anche se tutte le case automobilistiche ci stanno investendo, non significa che avranno successo“. Qui la replica dell’ing. Massimo De Marco: “Brugola sbaglia, l’elettrico vincerà“.

Premessa: la OEB, Officine Egidio Brugola , di Lissone (Monza), è un’azienda quasi centenaria di grande valore. Nota in tutto il mondo per il geniale brevetto delle viti a Brugola, ideate dal fondatore. Tuttora è specializzata nella produzione viti critiche e componenti di fissaggio per il settore automotive. Con 11 stabilimenti in Italia e uno in Michigan, negli Stati Uniti, 500 dipendenti e un fatturato 2020 di 150 milioni di euro. Ma sull’elettrico il presidente Jody Brugola è piuttosto negativo: secondo lui il futuro della mobilità  privata non è full electric  e la transizione  al motore auto solo a batterie    fallirà . Anzi: la politica, ha detto in un’intervista all’AdnKronos , con i suoi slogan sul passaggio all’elettrico danneggia il settore  automotive. E confonde i consumatori, rinviando decisioni di acquisto. Se il motore elettrico è un’opportunità per la mobilità, per ridurre le emissioni inquinanti bisognerebbe puntare sui motori ibridi. E,  per l’Italia, rinnovare il parco auto , fra i più vecchi d’Europa.

Un passaggio al 2035 al solo elettrico, come voluto dalla UE, “non è fattibile in maniera così netta“, ha continuato. “Sono slogan dannosi, manca un piano ben definito per la transizione”. Tanto che anche l’Europarlamento ha raffreddato la fede europea nell’elettrico, con la Commissione Trasporti che ha votato contro l’abolizione dei motori a scoppio dal 2035. Pronunciandosi a favore di un mix tecnologico. La transizione “deve essere gestita“, insiste il .presidente di OEB. E la politica italiana si deve rendere conto “della centralità del proprio settore automotive , che ci legano alla Germania, all’Europa e al mondo. Siccome siamo forti in questo settore, dobbiamo tutelare i nostri interessi, i nostri posti di lavoro e le aziende“. Se mancherà la tutela del settore, si rischiano “centinaia di migliaia se non milioni di disoccupati che lavorano nel settore in Europa. Si parla in modo troppo semplicista dell’elettrico, creando un danni notevole alle aziende e a tutto l‘ indotto“ .

“È molto prematuro dire che non ci saranno più i motori a combustione, visto che gli Euro 6 e Euro 7 sono estremamente puliti. I diesel e benzina hanno fatto grandi passi in avanti, consumano meno e durano di più“, ha continuato Brugola. L’ Italia dovrebbe puntare sul rinnovamento del parco auto. “Bisogna incentivare a comprare auto di nuova generazione, dismettendo il parco auto obsoleto che abbiamo“. Come? “La soluzione dell’ibrido è la migliore, funziona da vent’anni e dà un beneficio in città“. E per la diffusione dell’elettrico e livello di massa “manca l’infrastruttura , con le postazioni di ricarica in strada e nei garage. Come anche la possibilità di produrre la giusta quantità di batterie e di smaltirle“. Infine ci sono pericoli sottovalutati sulla sicurezza, con rischi di incendio  nelle batterie al litio. Intanto la OEB  si riposiziona sui motori elettrici. “Noi siamo pronti, stiamo già diversificando“. Fornendo motori non coperti in passato e lavorando per nuove case auto. “Ci spingiamo a fare viti che potranno essere utilizzate sui motori elettrici, che non hanno a che fare solo con il motore, ma anche con altre parti vettura“.

SECONDO NOI. A differenza di Brugola, noi siamo convinti invece che sarà il progresso delle propulsioni elettriche a mettere fuori gioco le auto tradizionali. Senza bisogno di divieti da parte dell’Unione Europea. E temiamo che senza una tempestiva conversione l’industria italiana perderà i posti di lavoro nell’auto termica e non ne acquisterà di nuovi nell’elettrico. Come in parte sta già avvenendo.

Se a qualcuno interessa e comprende l’inglese, allego questo articolo. Probably the best post ever published on the subject of “zero emissions”. Definitely worth the read! “Batteries do not create electricity – they store electricity produced elsewhere, especially through coal, uranium, natural-powered power plants or diesel-powered generators. “So, the claim that an electric car is a zero-emission vehicle is not true at all. Since forty percent of the electricity produced in the United States comes from coal power plants, thus forty percent of the electric cars on the road are carbon-based. But that’s not all of it. Those who are excited about electric cars and a green revolution should take a closer look at the batteries, but also wind turbines and solar panels. A typical electric car battery weighs a thousand pounds, roughly the size of a suitcase. It contains 25 pounds of lithium, sixty pounds of nickel, 44 pounds of manganese, 30 pounds of cobalt, 200 pounds of copper and 400 pounds of aluminium, steel and plastic. There are over 6,000 individual lithium-ion cells inside. To make each BEV battery, you’ll need to process 25,000 pounds of salt for lithium, 30,000 pounds of ore for cobalt, 5,000 pounds of resin for nickel, and 25,000 pounds of ore from copper. In total, you have to dig out 500,000 pounds of dirt for a battery. ” The biggest problem with solar systems is the chemicals used to turn silicate into the gravel used for the panels. To produce sufficient clean silicon, it must be treated with hydrochloric acid, sulfuric acid, fluoride, trichlorotane and acetone. In addition, gallium, arsenide, copper-indium-gallium diselenide and cadmium telluride are needed, which are also highly toxic. Silicone dust poses a danger to the workers and the tiles cannot be recycled. Wind turbines are non-plus ultra in terms of cost and environmental destruction. Each windmill weighs 1,688 tonnes (the equivalent of the weight of 23 houses) and contains 1300 tonnes of concrete, 295 tonnes of steel, 48 tonnes of iron, 24 tonnes of fiberglass and the hard-to-win rare soils Neodym, Praseodym, and Dysprosium. Each of the three blades weighs 81,000 pounds and has a lifespan of 15 to 20 years, after which they must be replaced. We cannot recycle used rotor blades. Admittedly, these technologies can have their place, but you have to look beyond the myth of emission freedom. “Going Green” may sound like a utopian ideal, but if you look at the hidden and embedded costs in a realistic and impartial way, you’ll find that “Going Green” does more damage to earth’s environment than it seems. Every. I’m not opposed to mining, electric vehicles, wind or solar energy. But I show the reality of the situation. R. Flocius

Nuovo del sito? Non si è mai discusso di questo! Per fortuna c’è lei che ci viene a illuminare con un petrolarticolo. Siamo in Italia e lei stesso può guardare dietro alla sua bolletta, vengono riportati le percentuali di produzione dalle varie sorgenti. Quando lei ci scrive che il 50% è dal carbone…si può saltare tutto il resto dell’articolo, siamo il Italia. Ad esempio 6000 celle per fare una batteria: la mia ZOE ne ha 96 di celle, ognuna con 2 “pile”, totale 192. Da 192 a 6000 ce ne corre… “…Silicone dust poses a danger to the workers and the tiles cannot be recycled…” a parte che non so cosa sia la polvere di SILICONE, diciamo che siamo stati fortunati che nell’ultimo secolo abbiamo usato petrolio che abbiamo riciclato in continuazione ahahah Alla faccia della nuova “environmental destruction”

Per completezza, dovrebbe portarne uno che ci parli dell’alternativa, cioè della sostenibilità del petrolio e delle auto termiche. A propostio: il cobalto sta sparendo dalle batterie, mentre è utilizzato per la maggior parte nella raffinazione del petrolio. Lo sapeva?

Ora voglio sspere il parere del dig. Torx!

Ormai tutti sono esperti di tutto… Ci mancava uno che fa viti che parla del futuro delle auto…

Daniele CL “allora anche Lei è “intriso di invidia”.” La mia non è invidia, è disprezzo.

Perchè io ho dato del cricchetto a Brugola? O altro ad altri? Me lo ricordi per favore. Per certo avrò scritto tesla minuscolo quando ho scritto che ritengo sia avanti agli altri di qualche anno. E ho ZOE!

daniele, credo che lei non abbia capito il mio commento, che non era riferito a lei.

A chi ha criticato il commento di Luca dell’oca, dico di rileggere l’articolo con calma. Quando ho iniziato a leggere l’articolo, la prima cosa che ho pensato è: se questo usa così tante frasi fatte e parla per “leggende metropolitane e miti”, invece che di fatti, con ogni probabilità fa parte della schiera di quelli che hanno subito un contraccolpo aziendale, dall’avvento dell’elettrico. Eppure, mi dicevo, le viti saranno tutte uguali, no? Quelle che si usano per un motore elettrico saranno come le altre. Mentre mi davo del cretino e del complottista, arrivo alla fine dell’articolo e trovo:

Noi siamo pronti, stiamo già diversificando“. Fornendo motori non coperti in passato e lavorando per nuove case auto. “Ci spingiamo a fare viti che potranno essere utilizzate sui motori elettrici, che non hanno a che fare solo con il motore, ma anche con altre parti vettura“.

Taaaac! E in fondo all’articolo si scopre che la sua azienda deve diversificare e probabilmente modificare e modernizzare, per potersi adeguare ai nuovi motori. Quindi il nostro figlio di papà, Joe Cricchetto o come cavolo si chiama, è arrabbiato con l’elettrico perché la sua azienda fatica a stare al passo e, per starci, al passo, dovrà spendere, e adeguarsi. Se la smettessimo di chiedere l’opinione di tutti i giardinieri, pizzaioli, ex direttori d’orchestra e imprenditorucoli da 4 soldi che, come ha giustamente sottolineato Luca, hanno ereditato tutto dal papino, ci faremmo solo del bene. Un tizio che ha il pregio di essere solo “figlio di”, che non ha competenze elettroniche, meccaniche o ingegneristiche di qualsivoglia genere, a quale titolo gli si chiede un’opinione sull’elettrico?

“Joe Cricchetto” Basterebbe questo per capire che il tuo commento è intriso di invidia.

Lei scrive sistematicamente “tesla” con la minuscola, cosa ne possiamo dedurre…?

Che non ho alcuna stima del suo fondatore. GLie lo dico io, senza problemi.

@L’Astuto: allora anche Lei è “intriso di invidia”.

@L’astuto, certamente è più astuto lui.

@L’Astuto: scordavo di Tesla “Fondata nel 2003 a San Carlos in California da Martin Eberhard e Marc Tarpenning”, cosa Le han fatto?

in poche parole, parliamo solo bene dell’elettrico e chi ha idee diverse é un cretino? e cmq guarda che chi riceve in ereditá un’azienda deve essere anche in grado di portarla avanti. Cosa che mi pare é avvenuta e sta avvenendo. Con buona pace di chi non sa neppure cosa vuol dire gestire un’azienda.

MA se uno nella vita ti fa notare che un qualcosa ti fa migliorare la vita nettamente (in generale) e tu gli critichi senza motivo cosa sei?? La risposta è ben fatta!

che ORA migliora la qualitá della vita é tutto da dimostrare visti i problemi di ricarica e bla bla bla; ció detto, il fatto é che ognuno é libero di pensarla come vuole , si puoi controbattere con motivazioni ma senza far passare qualcuno per un pirla come sta succedendo ( non da parte di tutti) al sig. Brugola. Manco fosse l’unico…..

Come non detto dimostrate la vostra lungimiranza e contributo che io ne farei ben volentieri meno. Non a caso parlavo di un “qualcosa” che migliora la vita in generale NON AUTO ELETTRICA… Tant’è questo è il livello 🤣🤣🤣

Solo il fatto che non ci ucciderà con i suoi gas di scarico è un miglioramento della vita (L’organizzazione mondiale della sanità ci attribuisce 60 mila morti premature all’anno a causa dell’inquinamento atmosferico.

: il traffico incide per oltre il 40% sull’inquinamento da ossidi di azoto e particolato. Secondo il Report 2019 dell’Ispra, i trasporti su strada incidono per il 46% sulle emissioni di NOx e, nel bacino padano, il contributo sale fino al 50%, con punte addirittura del 70% in città come Milano. In più ci sono le emissioni di CO2, che sempre secondo Ispra (e commissione europea) ammontano al 24% del totale delle emissioni di gas serra )

se per te questo non è sufficiente non so cosa lo sia.

io nel 2021 ho risparmiato 1100 euro netti. a me la vita l’ha migliorata, posso fornirti TUTTI i dati, tutte le ricariche tutti i costi e tutti costi e tutti i pieni dell’auto precedente.

Inutile spiegare ai fanselettrici sono come i no coviddi, non accettano critiche che poi sono solo la messa in evidenza della scemenza di mettere su strada batterie di 300 kg da smaltire “nell’ambiente che vogliono pulire” e da gestire in viaggio come le carovane transdesertiche di due secoli fa.

Grazie della mentalità da 5° mondo ahahahahahahahahah

Ed io non capisco come gli amministratori accettano i Vs. commenti fosse per me risate e cancello tutto. AHAHAH

No poi si lamentano “la censurahhhhh” e pensano di essere censurati perché dicono “la veritahhhhh”. Meglio pubblicare anche i troll, così ci facciamo quattro risate in compagnia. 🙂

Io non capisco perché usate cellulari smartphone tablet PC portatili son tutte batteria al litio da smaltire.

In realtà con quelle batteria riciclate (98% si recupera ) si fanno altre batteria , auto ma a differenza del elettronica di consumo le batterie delle auto hanno nuova vita sulle auto per chi ha necessità di meno km, si riparano sole le celle che hanno problemi , o finiscono a fare da stoccaggio stazionario prima di esser riciclate, ma come al solito meglio spararla grossa molto grossa per mantenere le cose come stanno, ma ricorda che al pianeta di noi non gli e ne frega nulla c’era prima di noi e ci sarà anche dopo, quindi quello che si fa è solo ed esclusivamente per la nostra salvezza, e non dirmi che non ci sono i cambiamenti climatici, 6 mesi senza pioggia e in 20 gg tre grandinate e qui non siamo in zona di siccità o di grandine, quindi quello che stiamo osservando è quello che stiamo creando.

@gio: l’alternativa è la vostra? Che dite male dell’eletttrico e spesso ci descrivete come “cretini” tipo GIUSEPPE che scrive “…della scemenza di mettere su strada batterie di 300 kg da smaltire “nell’ambiente che vogliono pulire” e da gestire in viaggio come le carovane transdesertiche di due secoli fa”. Per cui siamo scemi?

Beh tra le scemenze la “…della scemenza di mettere su strada batterie di 300 kg da smaltire “nell’ambiente che vogliono pulire” e da gestire in viaggio come le carovane transdesertiche di due secoli fa” fa classifica a parte 🙂

@Daniele CL: infatti ho scritto che il ragionamento vale anche al contrario

la vostra di chi? io parlo per me e non ho mai parlato male dell’elettrico proprio perché non ho nulla contro l’elettrico anche se, ora come ora, non ne comprerei una. Per vari motivi. Non solo, ho sempre ammesso che in cittá risolverebbero molti problemi di inquinamento.Peró non sopporto quei sapientoni che pensano che l’elettrico risolva tutti i mali del mondo e, appunto, danno del cretino a chi la vede diversamente. Vedi il “trattamento” riservato da alcuni al sig. Brugola. PS: il ragionamento vale anche al contrario. Nessuno sbaglia, c’é chi la vede in un modo e chi nell’altro.Un domani si vedrá….

@gio: se non è la Sua, non è neanche la Nostra quella di dire che chi la pensa diverso è cretino. Se si generalizza da una parte, poi non ci si lamenti se si generalizza anche dall’altra! Neanch’io sopporto i “sapientoni”, ma non sono gli stessi Suoi.

@gio gio il primissimo e verissimo 28 Maggio 2022 at 9:49 @Daniele CL: infatti ho scritto che il ragionamento vale anche al contrario esattamente, vale anche il contrario. Per cui la prossima volta eviti di metterci tutti nel calderone scrivendo: “in poche parole, parliamo solo bene dell’elettrico e chi ha idee diverse é un cretino?…” Ci sarà qualcuno fra noi che ritiene pisquano (vedo che va di moda) chi è contro l’elettrico ma vedo che sono più, tra gli “elettroscettici” i troll che intervengono qui, in “VaiElettrico”, a darci dei…#@!”£°#$% in modo assolutamente gratuito.

Concordo con il Sig. Brugola…….a me no sembra che abbia detto qualcosa di male.

Poi riguardo a migliorare la vita, spiegatemi non ho capito: ma il cambiamento all’elettrico è una questione economica o ecologica? No perchè se è economica ne vedremo delle belle, all’inizio forse , ma come tutte le cose quando diventano popolari c’è sempre chi ci specula. Il mare come l’aria è di tutti, se inquino qui inquino anche li e a me non sembra che il resto del mondo si stia affannando per renderlo più pulito, anzi. Sembra che il problema sia solo occidentale. Ho sentito e letto che si voglia ritornare al carbone e al gas…..c’è qualcosa che mi sfugge in tutto questo! Allora cosa vuol dire passare all’elettrico quando anche quest’ultimo per il 50% ne viene da fossile!

Un giorno capirai, se ti danno un pugno in faccia è meglio che te lo diano con il 50% della forza. Mi hanno dettocosì, sarà vero?

Se due fruttivandoli vendono mele ma: uno te le dà tutta passate di maturazione, quasi marce, l’altro allo stesso prezzo te ne dà metà buone e metà passate, tu da chi vai? Coriosità ehh!

Siamo ancora lì a dire che se non si può fare tutto allora tanto fa non fare niente? Bisognerà pur cominciare da qualche parte.

Ciao, ti sposti di articolo in articolo giusto per ripetere le stesse cose? Le risposte le hai già lette in https://www.vaielettrico.it/arriva-qashqai-e-power-lelettrica-senza-spina/#comments al tuo post Mario 7 Giugno 2022 at 18:33 al prossimo…

Cosa c’è da capire? Se inquini qui inquini anche lì? Forse, anche se preferisco che tu inquini in casa tua e te lo respiri tu il tuo particolato. E l’inverso è che se NON inquini qui, NON inquini neanche lì. Fosse anche solo per il 50%. Non mi sembra ci voglia una laurea per capirlo.

Accidenti, da adesso ogni volta che vedo “tre uomini ed una gamba” mi rattristo in quanto mi viene in mente sto soggetto.

Per esorcizzarlo d’ora in poi quando dovrò mandare al quel paese qualcuno gli dirò: “ma va a dar via la brugola”.

ah beh. Se lo dice il sig. Brugola allora ci credo… XD

cmq, su il corriere motori, ho letto che sono in aumento le vendite di auto diesel il che vuol dire che chi la vede come il sig.Brugola, sono tanti.

Cambi fonte. https://unrae.it/files/Struttura%20del%20mercato%20aprile%202022_626fd7b9b1285.pdf Nel primo quadrimestre del 2022 hanno perso il 39% le auto a benzina, il 38% i diesel mentre le elettriche (BEV + Hybrid) solo il 10% Quindi, NO, le vendite di Diesel non sono in aumento.

chissà se al buon brugola fischieranno le orecchie in questi giorni.. 😏

noto (con ridarella) che a tutto il resto del politically correct imposto nel mondo, si aggiunge il politicamente “elettrico”: vietato avere opinione diversa, pena, in questo caso, della messa al bando dei suoi prodotti. è la stessa stupidità che ci fu con la “famiglia del mulino bianco”, quando barilla dovette chiedere scusa a certe lobby.. leggendo certi commenti, il clima è lo stesso. punto

Appena entrato, ho letto il tuo commento che era il primo. Allora mi sono messo a leggere tutti gli altri. Ho trovato molti più commenti troll che commenti denigratori verso Brugola, anzi, inaspettatamente molti che suonano così: “non essendo l’ultimo venuto bisogna riflettere”. Bahh, ognuno legge coi suoi occhi e interpreta con la sua testa. PS: “punto” è lo stesso di Albert 25 Maggio 2022 at 16:38 e a seguire?

Cosa? Il mascarpone col cioccolato?

vedi, le opinioni sono una cosa i dati sono un’altra cosa.

con le opinioni ci si chiacchiera, con foga e amabilmente, con i dati fai ragionamenti.

qui spesso sono riportati dati, dati veri perché misurati anche da utenti del sito (anche da me) e scientifici perché replicabili.

nei commenti 8nvece si trovano spesso gli invasati no watt che dati non ne portano ma benzina sul fuoco ne mettono parecchia.

dire che l’elettrico è/non è il futuro è una opinione, dire che il petrolio non è eterno e le riserve parlano di 20-30 anni, dire che il cambiamento climatico è in atto e colpa delle emissioni di CO2 sono dati dimostrabili.

Aggiungo una cosa sul petrolio. Se non ricordo male le riserve dovrebbero essere ben più di 20-30 anni. Il problema con il petrolio però non è solo il “quanto ne rimane” ma quanto è difficile ottenerlo e quanto si è disposti a pagarlo man mano che diventa più difficile ottenerlo. Diceva una volta un professore che probabilmente l’ultima goccia di petrolio non verrà mai estratta. Quindi filosofeggiare sulla vita dei motori termici è un puro esercizio dialettico perché la loro fine non sarà dettata né dall’Europa e neppure dal fatto che non ci sarà più petrolio ma molto più semplicemente perché diventeranno sempre meno convenienti rifornire (in realtà abbiamo davanti un periodo di alti e bassi che distruggeranno l’offerta un po’ alla volta) Non sottovaluterei neppure i politici europei, dietro hanno studiosi che stanno dicendo che se vogliamo tenere insieme una società sviluppata dobbiamo evitare di restare alla finestra troppo a lungo perché quando il problema si presenterà nella sua evidenza non si potrà porvi rimedio in poco tempo. Lo stesso vale per chi pensa che sia meglio una termica o una ibrida da qui in avanti: chi ragiona così in realtà sta facendo una scommessa che il flusso di idrocarburi resterà invariato nei prossimi anni. Io ritengo che gli obiettivi europei siano tutto sommato sensati e chi farà in modo di ritardarli o pensa che ci saranno delle proroghe rischia veramente grosso. Poi, ovviamente, c’è anche la questione climatica e ambientale che è un’altra spada di Damocle che pende sulle nostre teste.

Allora, visto che tra 20 anni non avremo più petrolio, dobbiamo metterci a 90 gradi e accettare di sperimentare a costi elevati i disagi del pionierismo ? Ma davvero non ritenete più intelligente organizzare, moltiplicare e razionalizzare le reti di ricarica, ridurre il peso delle batterone, ridurre i tempi di ricarica, aumentare l’autonomia, ridurre i costi d’acquisto e POI, POI, avviare la transizione?

@GIUSEPPE, mi sa che sei tu che dovresti rianalizzare la situazione: – Cambiare il parco di automobili circolanti richiede una ventina d’anni: la vita media di un’auto in Europa e’ di 18 anni. – La rete di ricarica non la fai dalla sera alla mattina, e senza mezzi che la usano, nessuno investirebbe per farla. Quindi e’ necessario che qualcuno le auto le compri. – Il peso delle batterie dipende anche dalla percezione degli utenti. Purtroppo per ora il mercato richiede ancora mezzi sovradimensionati, e con autonomie eccessive. – Il costo d’acquisto e’ conseguenza degli investimenti iniziali ingenti, e diminuira’ quando le automobili diventeranno mainstream. Al momento siamo ancora nella fase degli “early adopter”.

Quindi no, la transizione deve cominciare il prima possibile. La TUA transizione, in compenso, puo’ avvenire quando giudicherai che sara’ conveniente nel tuo caso.

Sembra quasi che ti vogliamo costringere a cambiare macchina, ma non e’ cosi’. Semplicemente, a un certo punto, veicoli che non rispettano certi criteri, non potranno essere piu’ venduti. Fai conto che sia uno standard “Euro 8”.

I modelli elettrici in vendita ci sono, e per un bel po’ ci saranno anche ibridi e termici. Ognuno fara’ le sue valutazioni, al momento dell’acquisto, sulla convenienza.

Pero’ faccio notare che il segmento dell’elettrico, nei report mensili, e’ l’unico che tiene, evidentemente il mercato c’e’.

@GIUSEPPE: in effetti le antenne per i cellulari le han fatte PRIMA PRIMA di vendere milioni di cellulari. E i TV Led son calati di prezzo PRIMA PRIMA di averne venduti un botto. Ma pensa te…nel 1989 comprai un PC 286 con coprocessore matematico che andava a 4,7MHz (quattrovirgolasette megaerz), RAM da 2MByte (due megabait) un HD sa 20MB (venti megabait), monitor BN 14″ e stampante ad aghi, il tutto per 3,3milioni di lire ovvero più di due miei stipendi dell’epoca, il tutto rigenerava un disegno (pippo.dwg) fatto con 3 quadrati e 3 cerchi in 14 secondi…ma che cog***ne sono stato, dovevo aspettare che producessero almeno degli I3 per comprare il PC, e loro dovevano aspettare di produrre degli I3 a basso costo prima di fare dei ridicoli PC.

Lo avete fatto con il vacino e ha funzionato fatelo pure con l’auto è sempre per salvarvi 🤷🤷

Non c’è due senza tre, che il quarto (articolo inutile) vien da sé!

Dopo il signor brugola, formigli 1 e 2 e la giornalista toscana, a chi tocca per fare visualizzazioni e commenti? Il parcheggiatore abusivo sotto casa?

Comunque quante chiacchiere INUTILI… abbiate fede che il tempo è la livella come diceva qualcuno famoso fra 10 anni rideremo (quelli un tantino più svegli).

Sono contento che tu abbia un buon carattere se avrai voglia di ridere tra 10 anni, quando il tuo giocattolino sarà dal demolitore o avrà al massimo 50 km di autonomia. Il mio V8 a gpl, che adesso ha 15 anni, tra 10 anni sarà invece ancora pari al nuovo e nella sua vita avrà inquinato meno di una elettrica… Mr. Brugola non è uno sprovveduto, altrimenti non avrebbe creato un impero, e da bravo imprenditore con la testa ha detto giusto. Anzi, è stato troppo ottimista. Anche sull’ibrido starei alla larga…

Chi si rivede? Pico, quello che di batterie auto finite “Ce ne sono migliaia abbandonate da tutte le parti” (e non ce ne ha mai fatto vedere una).

Se non si ha la capacità di capire un concetto, tacere permette di fare migliore figura. Purtroppo non tutti hanno spirito critico. Però mi fa piacere che sia rimasto impresso il mio input. Splendida giornata 🙂

Sì, l’enormità delle sue fake mi è rimasta decisamente impressa. E vedo che dopo mesi di saggio silenzio vuole farci ridere ancora un po’.

Ancora co ste enormità???? CI sono macchine del 2012 che hanno prestazione in autonomia nonostante la tecnologia vetusta dopo solo 10 anni. Che avrai inquinato meno sono tue idee perchè le gpl hanno doppia manutenzione essendo anche a benzina quindi non mi ergerei nel fatto che sia meno inquinante. Di persone da prendere a riferinmento su questa terra sono altri non questo signore, su l’ibrido ho scritto sempre che è lo stesso discorso del metano e gpl sono una complicazione enorme delle cose l’auto elettrica è troppo semplice e la semplicità VINCE non è difficile capirlo, come detto ne riparleremo fra qualche anno. Non riuscite proprio a capire il trend gli investimenti gli annunci dei ceo (seri) niente da fare è.

Impero? Ma dove? Nel paradiso della brugola forse…

Certo il nome è noto, ma 125 milioni di fatturato all’anno non sono certo numeri da “impero” (fonte il loro stesso sito, oppure qui https://www.reportaziende.it/brugola_oeb_industriale_spa_mb), ci sono migliaia di aziende con quei numeri solo in Italia. Impero fondato dal nonno oltretutto, quindi il non sprovveduto forse era lui.

di sicuro tra 10 anni ti faranno guidare un V8 a GPL, certamente, sicuro sicuro, in barba a tutti i cambiamenti climatici che non esistono ma che hannportatonla grandine a febbraio, nella mia zona, roba mai vista e che smentisce pure i proverbi, la saggezza degli antichi.

certo certo certo! e avremo anche una nuova ondata di complottisti, complottisti climatici, dopo no-vax e no-watt avremo i no-watming.

intanto la storia va avanti da sé e se ne frega di tutti i Brugola che guardano, comprensibilmente ma anche senza alcuna etica, al loro tornaconto.

ah, l’equazione (ehm, uguaglianza) imprenditore che ha costruito un impero = imprenditore lungimirante = imprenditore che conosce il bene per la comunità avrebbe anche un po’ stancato, mi chiedo per quanto dovremo sorbirci ancora questa baggianata che ha già dimostrato di essere fallace a più riprese ( Berlusconi, Briatore, Agnelli, De Benedetti, ecc ecc ecc)

-Il mio V8 a gpl-

NOOOOO! 😱😱😱 IL V8 A GPL NOOOOOOOO! 😱😱😱

https://youtu.be/dCoxYgNe8mw

Pico prima aveva un Dino Ferrari V6 che per risparmiare è “inquinare meno” aveva messo a metano con i bomboloni sul tetto ahahah

Noooo! Allora è lui quello del mitico Ferrari a metano!😂😂😂

C’è una leggenda metropolitana che vuole che una volta un tizio si sia messo di impegno per montare l’impianto a metano su un Mondial. Fatta la cosa, che praticamente si era dovuto far costruire su misura, si era reso necessario richiedere il nulla osta alla casa di Maranello. La leggenda vuole, e ribadisco che è una leggenda metropolitana, che in Ferrari si siano adoperati con ogni mezzo possibile per ricomprare il povero Mondial e farlo sparire nel nulla pur di non creare un orrendo precedente. 😂😂😂😂

Addendum: trattandosi di una leggenda metropolitana, se andate su internet ovviamente troverete varie versioni. Io ho parlato del Mondial, ma esiste anche la possibilità che sia un 348. Esiste la versione che parla di trasformazione a metano, ma non manca quella che cita il GPL… tutte però concordano su una cosa: e cioè che la Ferrari ha tentato o addirittura sia riuscita a riacquistare la vettura per farla sparire dalla circolazione😂😂😂😂

“Mr. Brugola non è uno sprovveduto” Probabilmente se Musk si mettesse a sentenziare sulle brugole (non in senso tecnico, ma commerciale) direbbe idiozie. Perchè Brugola, che fornisce un componente assolutamente fungibile, dovrebbe intendersi di automotive? Dobbiamo quindi aspettarci che Del Vecchio o Ferrero possano dire la loro sull’elettrico, dato che hanno un impero indiscutibilmente superiore al Sig. Brugola? (impero…. Non arriva a 130 milioni di fatturato)

Io comunque preferisco le tors 🤣🤣 Più pratiche e longeve

@Pico “Mr. Brugola non è uno sprovveduto, altrimenti non avrebbe creato un impero”… veramente l’impero se lo è trovato come pappa pronta creato dai suoi avi. Facile fare l’imprenditore con i milioncini di papà e nonno… ok ne riparliamo tra 10 anni 😉

Inutile spiegare ai fanselettrici sono come i no coviddi, non accettano critiche che poi sono solo la messa in evidenza della scemenza di mettere su strada batterie di 300 kg da smaltire “nell’ambiente che vogliono pulire” e da gestire in viaggio come le carovane transdesertiche di due secoli fa.

Ehhh, solo queste 2 scemenze? E l’aver l’auto scarica quando devi fare un viaggio lungo all’improvviso? E che abbiamo prodotto più CO2 di una termica solo per fare le batterie? E che dobbiamo aspettare ore alla colonnina? E che le colonnine sono rarità? E quando ci sono spesso sono non funzionanti? E che se facciamo i 130 in autostrada siamo più fermi che in viaggio? E che se è freddo la batteria quando è carica segna il -10% (meno)? E che gli pneumatici con quel peso si mangiano in pochi kilometri? Siamo proprio scemi…grazie di avercelo ricordato.

D’accordissimo sul vostro commento, la BEV non hanno bisogno di obblighi di legge, perchè sono MOLTO MEGLIO delle ICE. Molto prima del 2035 il mercato sarà dominato dall’elettrico. Ancora tanti discettano sul prezzo. Il prezzo di acquisto io non lo vedo come un problema, perchè esistono già oggi formule di possesso che sono alla portata di tutti. Ci sono tante scelte fra le utilitarie e le medio piccole, che sono poi il grosso del mercato, e anche aggiungo io il settore dove l’elettrico dà i maggiori vantaggi, dove a partire da canoni di 100 eur/mese porti a casa una BEV e recuperi buona parte del canone con i risparmi di uso.

Mi potrebbe mettere per cortesia un paio di link, perché io proprio ieri ho cercato un po’ di questi favolosi canoni ma non ne ho trovato neanche mezzo alle cifre che suggerisce lei. Siccome è abbastanza probabile che sono io quello che ha cercato male, e lei mi sembra molto sicuro… non avrebbe voglia di aiutarmi?😊

@Alessandro: fossi in lei farei così: prima sceglie 2 o3 auto che le piacciono e che hanno un listino vicino al suo budget, poi va in concessionaria, dove trova tutto il ventaglio di soluzioni. Le confermo che io ho preso una Opel Corsa E con 214 eur/mese zero anticipo, e sono entusiasta.

Ricordati solo che se non è tua dopo 5 anni perdi l’attestato di rischio se non tieni la vecchia auto assicurata ferma in garage… Chi non ha familiari conviventi con la prima classe a cui prenderla con bersani in un futuro, lo prende nel… È tutto il risparmio di anni di elettrico va in una annualità di assicurazione in 14esima classe Ovviamente non esiste solo il noleggio (che causa questi problemi come chi ha auto aziendale e decide di rivendere la sua perché non gli serve) ma occhio anche al medio termine, risparmiare un paio di anni 50€ al mese, per poi trovare sorprese solo perché si è voluto far di corsa si rischia sorprese belle grosse in futuro, poi resta sempre il problema che se l’auto, una volta finito il finanziamento resta tua e paghi solo assicurazione e manutenzione, col noleggio la rata la paghi sostanzialmente invariata anche dopo aver doppiato il valore della auto che hai a noleggio

Forse ai tempi dei maxi incentivi e forse con una permuta con un’auto importante. I prezzi di oggi (frutto di un’inchiesta di un media di cui non pubblico link per non violare la netiquette), con gli incentivi di oggi e quindi con rottamazione dell’auto (se se ne possiede una da rottamare) oltre ad un forte sconto della concessionaria, dice questo:

Opel Corsa-e Design & Tech ed estensione di garanzia a 3 anni: anticipo 10.000 euro, 60 rate da 348 euro, spesa finale vera di 30.880 euro. Non 100 euro mese ma 348 per 5 anni (a fronte comunque di un anticipo di 10000 euro), mi sembra ben diverso.

In effetti non avevo mai pensato a quei poveri cristi che devono comprarsi la prima auto per andare a lavoro… No rottamazione no party 😅

Mi unisco alla richiesta di Alessandro D. perchè per la Dacia Spring chiedono 210€ al mese, con anticipo di 3.650€ e riscatto finale di 6.868€. Per avere 100€ al mese immagino basti dare un anticipo di 10.000€, pagare 100€ al mese per 3 anni e infine avere un riscatto di altri 10.000€, che non è esattamente quello che si intende per “ti porti a casa una BEV e recuperi buona parte del canone con i risparmi”.

Sul fatto che le BEV siano meglio delle ICE, e io possiedo una Tesla, il mio pensiero è “dipende”: non è vero per tutti, per tanti, molti di più di quelli che lo pensino, ma non sono sempre meglio delle ICE. Sicuramente vero nelle fasce alte, non in quelle basse, perchè nel parametro del “meglio” va infilato anche il prezzo e le limitazioni sulla percorrenza: per qualcuno sono un problema (pochi, ma ci sono).

@Guido: v. risposta a Alessandro. Io invece credo che nelle fasce alte, da 50.000 in su, ci sono tante concorrenti della Tesla molto vicine come prestazioni, e migliori come finiture. Alla fine io preferisco Tesla, ma è soggettivo. Invece tra le piccole il vantaggio in termini di prestazioni, confort, tecnologia è più grande. Il problema del prezzo io l’ho risolto, come vedi. In Italia abbiamo la fregola dell’ auto in proprietà, non lo capisco.

Luigi io parlavo di concorrenza Elettrico-Termico. Nella fascia prezzo Model 3 (55-65) NON ci sono termiche di pari prestazioni e migliore allestimento (attenzione: non finiture, parlo di dotazioni di accessori e funzionalità), costano sensibilmente di più. Se prendi una Kona elettrica e la sua equivalente termica, identiche come allestimento e simili in prestazioni, hanno una differenza importante di prezzo a favore delle termiche, succede il contrario. Ma tornando alla mia risposta: ha scritto “100€” e poi sono “214€”, più del doppio… Comunque non mi tornano ugualmente. 214€ x 12 fa 2570€ all’anno. In 6 anni sono 15.500€, una Opel Corsa-E costa oltre 30.000€ e dopo 6 anni sarebbe stata ripagata solo per il 50%. Rata troppo bassa. Cosa manca?

@Guido: ho scritto “da 100 eur/mese” attenzione. Si parte da lì, poi si sale. Il contratto si chiama “Scelta Opel”, 2 anni e poi decidi, non manca niente, provare per credere diceva quello.

Non è che stiamo parlando di un noleggio a lungo termine? Perchè anche io sto pagando la id.3 “solo” 500€ al mese, senza anticipo. Ma dopo tre anni saremo a poco più di metà del valore dell’auto.

@Luigi Alla fine dei due anni quali sono le opzioni? Non sto mettendo in dubbio, sto solo cercando di capire, perchè in due anni gli darei meno di 5000€ che è molto di più di quello che si deprezza il veicolo, per Opel è completamente antieconomico, dove sta la fregatura?

Beh si ma il problema delle autonomie, è almeno teoricamente, momentaneo, cioè per la fatidica data del 2035 bisognerà impegnarsi per non trovare qualche miglioramento sostanziale rispetto alle bev presentate negli ultimi due anni.

Oggi abbiamo costi di approvvigionamento delle materie prime base o lavorate come i chippini vari di cui son pieni le bev (che mi chiedo quale sforzo atomico serva per diminuire e centralizzare alcune operazioni su un unico soc più potente per limitare il numero di roba dedicata, un hub usb unico e tiri i cavi alle varie porte è sicuramente meglio che mettere un chip USB a ogni porta) ma a mio stupidissimo parere, il grosso dei maggiori costi è stato causato soprattutto dalle varie case che da un giorno all’altro han scoperto che dovevano muoversi e han fatto tutto all’ultimo,l è tutti insieme, ok la pandemia ha fatto tanto per creare la situazione adatta, ma fino a un giorno prima le case usavano un decimo della tecnologia che ora usano nelle bev e non sanno produrla in casa come fanno con i paraurti dai terzisti, sono aziende che si erano abituate ad avere qualunque terzisti del settore che calava le braghe pur di prendere gli ordini, vai da tsmc o Samsung a fare il grosso che te sei VW o Mercedes, una loro scorreggia fattura più di loro in un anno.. Non accetti il prezzo? Pazienza quallcom e mediatek li compreranno (per fare nomi ovviamente non son solo loro)

Meno centraline=più rischio di guasto critico che arresta tutto. Se si pianta una centralina di controllo dei freni, magari riesci comunque a fermarti se il resto funziona. Se un unica centralina guida le funzioni dello sterzo, dei freni, dei motori e di altro, appena si pianta quella l’auto diventa ingestibile. Senza contare che un chip usato per molte funzioni richiede sistemi di raffreddamento più performanti ed ingombranti, nonché maggiori assorbimenti elettrici.

Nel 1863 facevano auto elettriche con batterie al sodio poi hanno capito che erano una c…. a

Temo che negli ultimi 150 anni siano cambiate 2 o 3 cose….

Fosse anche vero, nel 1863 l’uomo non era ancora stato sulla luna, non avevamo i computer, gli smartphone, internet… Insomma, da allora direi che la tecnologia ha fatto passi avanti, non le pare?

Nel 1863 si viaggiava a cavallo.

E manco i distributori di benzina 🤣🤣 Ma il problema non erano i motori elettrici ma le batterie con poca autonomia e agli albori tecnologici, le termiche giravano a ruota, negli anni sicuramente si sono evolute ma tuttora inquinano con gas nocivi per il pianeta CO2 e tossici per noi non PM 10 PM 5 PM 2.5 e un altro bel po’ di schifezze, e t stiamo lì a questionare se continuare in questa assurda strada che ci porterà al estinzione o fare un atto di fede e un piccolo cambiamento nelle nostre abitudini per sopravvivere, questo proprio non lo capisco.

A quanto pare, e per quanto ho letto di recente, stanno sperimentando sugli accumulatori agli ioni di sodio (ma con nuove tecnologie) prevalentemente per l’autotrazione! Volendo pensare arretroso, anche Leonardo Da Vinci studió il principio dell’elica e voleva realizzare un elicottero! Ma quell’elicottero o macchina volante, non decollò mai! Solo con le tecnologie del secolo scorso gli elicotteri riuscirono a spiccare il volo! Quindi, siamo più fiduciosi sugli studi e sulle tecnologie, forse….. chi sa. Il guaio italiano è che in Italia si investe poco ed anche nulla sulla ricerca e sviluppo! Cosa che altri Stati, viceversa, investono tanto! Noi in Italia investiamo e spendiamo molto su cattedrali nel deserto incompiute che vengono poi lasciate all’abbandono! Miriamo, spariamo e centriamo il bersaglio sbagliato!

Anche a fine anni 90 GM fece la EV1, ma il potere economico dei petrolieri e dei carmaker arretrati (con sempre il supporto di politici compiacenti in modo non gratuito) le ha fatte sparire nel 2003.

L’ho visto in “I misteri di Murdoch” quinta stagione episodio 6 “Who Killed the Electric Carriage?” con James Pendrick con auto elettrica che batte Henry Ford con macinino a schioppo ma poi la lobby dei petrolieri affossarono l’elettrico. E’ la prova provata.

Allora per essere più chiari, la mia famiglia possiede due macchine elettriche(twingo e opel corsa ) e una Yaris ibrida. La macchina ibrida serve solo se fai lunghi spostamenti(1200 chilometri ultimo anno). Per il resto la ibrida è improponibile, inoltre il mio contratto mi permette di camminare gratis elettricamente(la notte non pago). Indubbiamente se non possiedi un garage sono problemi seri, per il resto hanno voglia di sbraitare Giorgetti e compagnia cantando, elettrica tutta la vita.

Allo stesso modo in cui hanno ragione tutti di detrattori dell’auto elettrica, e ripeto per il proprio tornaconto personale…e basta!

Anche il mio ex metanat tuona contro l’auto elettrica, dice che arriverà l’idrogeno nei tubi del metano (peccato che s.e. le due tecnologie non sono compatibili), é arrivato a dirmi piuttosto comperala a gasolio, ma elettrica noooo.

p.s. non si è ancora accorto che stanno facendo fuori prima lui per far sopravvivere il più possible benzina, gasolio e gpl.

Ma “PUNTO” in italiano antico o moderno? 😂

Anche in piemontese, come francesismo. ma con significato negativo. 😂

Quindi siamo d’accordo che ” il signor brugola ha ragione punto” ☝️😂

Temo che non abbia capito, sig. Degli Esposti. Albert intendeva sollecitare i lettori all’acquisto di un autoveicolo di marca ex italiana, dal nome, appunto, di Punto.

Io invece rilancio con il Punt e mes. ☝️

Brugola venda brugole. E non è un’offesa. Se 13 anni da oggi ed almeno 20 da quando si è iniziato a vendere le prime auto elettriche con l’obiettivo di sostituire le termiche è considerata un’operazione da fare “tutto in botto”, forse significa che alcuni hanno bisogno di fare pace con il proprio cervello. Ma facciamolo pure per gradi 100/13 = 7,69%… ecco questo è il tasso di sostituzione annuo. Dopodichè rimarranno solo alcune vecchissime auto termiche.

Concordo col ragionamento, solo un appunto: il 2035 “dovrebbe essere” l’ultimo anno in cui le macchine a motore termico potranno essere vendute, non l’ultimo anno in cui portanno circolare.

Se la previsione e’ di avere il parco circolante al 100% “a emissioni zero”, il tasso di sostituzione diventa di circa il 3,5%… che mi sembra abbastanza ragionevole.

Se poi, al 2050, girera’ ancora qualche auto a motore termico, non credo che sara’ un grosso problema. Probabilmente saranno quelle “vecchiette” ad usare i famosi e-fuel.

Che poi, noi stiamo qui a farci tutti questi conti, poi magari qualcuno risolve il problema della guida autonoma, e finiremo tutti per usare mezzi pubblici elettrici molto prima (robotaxi o robobus che siano).

È molto più probabile che ci saranno dei rari modelli da “collezione” che avranno bisogno di particolari permessi per essere acquistati e girare… Cioè tra 30 anni chi saprà ancora usare un cambio (perché una Ferrari con cambio automatico anche no) sarà una rarità, giusto noi da pensionati diremo “Ahhh ai miei tempi si che sapevamo tenere un’auto in strada mica come voi giovani con la guida autonoma” gli altri dovranno almeno fare una patente apposta (come per le moto alla fine) Anche perché.. Dove lo trovi un distributore di benzina tra 30 anni? Giusto nelle piste magari

@albert “brugola ha ragione. punto”… ok, ora però ci spieghi perchè ha ragione, sir Keyboard LittleLion.

L’elettrico è sicuramente il futuro, ne sono convinto, non sono però convinto che la transizione avverrà nei tempi pronosticati e sono d’accordo con alcune cose che dice. Io abitando in condominio, così come tanti altri che vivono in un città, non ho possibilità di caricarla presso la mia abitazione o in garage. Non è nemmeno pensabile che il condominio si adegui predisponendo delle colonnine o altro perché non c’è fisicamente posto. Non vedo nemmeno come la situazione possa mutare da qui a X anni, o si cambia l’organizzazione delle città o scendo con una prolunga dal balcone fino alla strada oppure mi tengo il buon vecchio motore endotermico. Non ho ancora trovato una risposta plausibile a questo problema, voi come la vedete?

Io carico alla colonnina publica vicino a casa, mediamente una volta a settimana. Non lo trovo drammatico. Quindi la soluzione è, se non è possibile farlo in condominio, installare le colonnine in strada. Certamente ci sono casi più semplici, in aree urbane densamente abitate, e casi meno semplici in aree isolate dove non è conveniente per un gestore installare una colonnina.

In particolare del mondo dove la transizione viene presa un po più sul serio rispetto a noi (vedi Londra) la risposta al suo problema l’hanno già trovata ed è relativamente semplice…. Consiste nel dotare ogni lampione dell’illuminazione pubblica di una presa a bassa potenza (2-3 Kwh al massimo) per dare possibilità a chi parcheggiata in strada di poter fare la ricarica notturna in egual modo di chi possiede un garage…. è una cosa tecnicamente facile da realizzare perchè la rete di fornitura dell’elettricità è già esistente (quella dell’illuminazione pubblica che per sezione di cavi può sopportare tranquillamente ancge qyedto secondo utilizzo) non bisogna fare alcun scavo, basta una semplice modifica al lampione…. La soluzione è già stata trovata ed è perfettamente realizzabile anche da noi, se non lo si fa è una pura questione di volontà non di limiti tecnici e tecnologici…

“quella dell’illuminazione pubblica che per sezione di cavi può sopportare tranquillamente ancge qyedto secondo utilizzo” Lei mi sta dicendo che quando hanno cablato i lampioni, a fronte di un consumo di meno di 300 watt hanno fatto un cablaggio 10 volte superiore? Alla faccia dello spreco. C’è chi dice che le cose non stiano affatto così.

L’idea AZeco: per la ricarica usiamo la rete dell’illuminazione pubblica

– hanno fatto un cablaggio 10 volte superiore? Alla faccia dello spreco –

Magari è la volta che certi italici sistemi ci portano qualcosa di buono😂

La rete di illuminazione pubblica, era fatta per lampade al sodio da 1kw l’una, adesso ci sono 50 w di LED…qualcosa avanza. In ogni caso, non è un dramma ricablare e dimensionare correttamente tale rete, sopratutto se chi ci ricarica l’auto paga ( cosa che avviene in minima parte per l’illuminazione).

Non stiamo parlando del cablaggio del singolo lampione, ma di quello della dorsale alla quale sono collegati come minimo 10 lampioni (ma spesso anche molti di più, facilmente 30 o 40). Quindi, la sezione dei cavi della dorsale è dimensionata per il carico complessivo della linea.

Solitamente un trifase da 50 o 35 mm2 dell’età di Noè, potrebbero comunque garantire poco meno di un kw a lampione,per carità, non buttiamolo via, ma potrebbe esserci qualche rischio a livello di armoniche sui charger ad alta frequenza. Sicuramente, non so in altri paesi, ma qui in Italia ci sarebbe da fare un revamping sull’impianto. Resta il fatto che adesso, il nostro Carlo di cui però ignoriamo le necessità di mobilità, sarebbe uno a cui sconsigliarne l’acquisto

Infatti Giorgio spiegarglielo tu che un lampione non ha un cavo che parte dalla sua lampada e arriva fino alla centralina ma il proprio cavo, dimenzionato per il singolo punto luce finisce alla base del lampione stesso dove passa la linea principale che alimenta tutti i lampioni… è questa linea principale è ampiamente sovradimensionata per non avere problemi a prescindere dal numero di lampioni serviti (anche in previsione di ampliati di punti d’illuminazione ….) se poi ci si aggiunge che le linee principali sono state sovradimenziknate quando il lampione aveva una potenza 20 volte più alta di quella attuale (perchè fino a pochi anni fa le lampade a LED non esistevano) ecco che sono molti i kw disponibili da impegnare per le ricariche senza bisogno di cambiare un bel nulla….. 2 kw di potenza a lampione (fra la potenza “liberata” per minor assorbimento della lampada al led e potenza disponibile per sovradimenzionamento iniziale) secondo me si possono prelevare senza mettere jn crisi nulla dell’esistente… e 2 kw per una notte intera ricaricano una autonomia che per il 95% degli automobilisti è persino esagerata. Ed in ogni caso sostituire cavi già esistenti con altri di sezione maggiore è una spesa irrisoria rispetto a mettersi a fare scavi di sana pianta per passare nuove canalizzazioni…. sia a livello di costi che di tempo per la realizzazione stiamo parlando di poca roba….

Aggiungo in coda che, c’è anche la soluzione wireless, ma le case produttrici devono metterla nelle auto, una placca sotto ogni parcheggio e induzione bassa bassa da 1/2kw, nel momento in cui tutti i parcheggi sono gestiti così, ovunque vai ricarichi, vai a lavoro e accendi, al supermercato accendi etc etc e la sera a casa avrai ben poco da caricare comunque ela rete ne giova avendo usato molto di giorno con i pannelli solari che producono. Ahimè non ho capito se sta cosa è ferma perché nessuno le mette sulle auto o perché non c’è interesse ad installarli, risolverebbe in parte anche i parcheggi abusivi sui marciapiedi… Che però sono necessari in certe città

Però c’è da dire che una volta, un tipo con la tipo, investì uno con la uno! Punto! E si, il punto centra, perché vennero i vigili per i rilevamenti con la punto! Devo dire che una volta, bene o male, se non avevi il cacciavite, le viti li svitavo con il coltello, con la forbice o con qualsiasi cosa a portata di mano! La brugola, se si danneggia l’innesto, non la sviti più! E non mi pare che la brugola, o le torx siano la svolta del futuro! Io ho una EV con viti brugola e torx! Ma cammina gratis con i pannelli fotovoltaici! Che me ne importa a me se a brugola non piace l’auto elettrica? Io non carico più l’auto, oggi faccio un pieno di sole e via!

Può sembrare strano, ma è vero. Confermo al 100%! Non solo a Londra, ma anche nei piccoli paesi inglesi! A Londra, dove abita mio nipote, South Croydon, a febbraio 2022, io ero lì! Hanno fatto diversi fori lungo il marciapiede sotto casa dove abita mio nipote. Due giorni dopo la strada aveva 10 colonnine di ricarica EV, messe lì, belle, montate e funzionanti! Il giorno successivo, strisce verdi per il parcheggio e ricarica EV! Certo, per noi italiani è utopia, è alieno, è incredibile, è impossibile! Ci ridiamo su, perché in Italia per cambiare una lampadina bruciata in strada passano mesi! E crediamo che il mondo sia come l’Italia! Per fortuna che tutto il mondo non è come l’orticello di casa nostra! Poi se la sezione dei cavi è o non è adeguata, non credo che gli inglesi siano dei fessi e noi italiani siamo gli unici furbetti al mondo! Già che per noi italiani, cambiare la caffettiera è un dramma! Figuriamoci a cambiare una lampada bruciata in strada! In altri Stati europei, viceversa, sono anni luce più avanti di noi!

Che l’auto elettrica non è per tutti Carlo, purtroppo tant’è. L’opzione per i cittadini come voi che non avete le possibilità di gestire la macchina con la spina credo sarà lo sharing.

Non ho parole, lo status non si tocca, e te credo che ha fatto questo intervento, sai quante miriadi di viti in meno ci sono su un auto elettrica, e quante in più su un ibrida, è palesemente di parte. Cero ha molta paura di perdere reddito, perché un manager di quel calibro fatica con lo stipendio che ha ad arrivare a fine mese.

Come lui, quando ha inventato le viti a brugola, ha spazzato via un intero vecchio modo di fare viti, ora si lamenta che una nuova tecnologia rende meno utile la sua invenzione di tot decenni fa… E tutti i fabbri che vivevano a ferrare cavalli? Intanto, qualcun’altro, ha inventato le viti con aitodiagnosi integrata per il serraggio e la manutenzione, in wifi che fan risparmiare centinaia di ore di manodopera per il controllo manuale periodico vite per vite… Cosa che sui ponti non è che la fai senza essere uno scalatore professionista o quasi. Dimostrazione che se ti siedi su una cosa fatta cinquant’anni prima senza guardarti attorno, lo farà qualcun’altro e sarà lui il nuovo brugola tra trent’anni quando le auto saranno volanti e Pirelli si lamenterà

Brugola è onesto nel premettere che si debba guardare al proprio interesse. Il suo interesse è rallentare l’inesorabile riduzione della complessità meccanica generata dal passaggio all’elettrico. Il suo fatturato è positivamente correlato a tale complessità. Che aumenta passando all’ibrido e diminuisce muovendo verso l’elettrico. Questo spiega la sua presa di posizione, certamente legittima. Ancorché non necessariamente condivisa, dal sottoscritto in primis. Tutto qua.

Qui non stiamo giocando a chi deve conquistare maggiori quote di mercato, fatturato ecc.

Qui si sta parlando del fatto che il clima grazie alle combustioni sta distruggendo, affamando e uccidendo, e senza contare i veleni, i morti ed disastri ambientali provocati dall’indotto del petrolio.

La sua posizione non è legittima, per fare i suoi interessi va contro gli interessi del pianeta e delle persone che ci vivono (e a meno che non abbia una casa su di un altro pianeta va anche contro quelli dei suoi eredi).

@caprone manicheo: già si scordano sempre tutti il motivo di questo cambiamento. Potevano pensarci prima ed non proporre ogni 2 anni un’auto che teoricamente inquinava il 10% meno della precedente. Se 30 anni fa avessero proposto l’euro7 o meglio ancora 10… l’elettrico non sarebbe mai arrivato. Ma sono quasi tutti con una certa età ed anche loro se ne andranno lasciando una pesante eredità di veleni.

Sei proprio sicuro, io vedo molte auto nuove far delle delle fumate nere che neanche la mia euro 4 le ha mai fatte, senza tenere conto di chi esclude i sistemi anti inquinamento perché a detta dei loro meccanici è l’unico modo perché l’auto vada bene, a certe condizioni si devono bloccare ed eliminare il problema alla fonte.

Non dico da oggi a domani ma nel prossimo decennio la vendita deve terminare per il pianeta e noi stessi, se no sarà il pianeta a passare la spugna e ripulirsi da solo , chi ha orecchie intenda.

che bella faccia sto BRUGOLA. Già l’occhietto languido mi sa da cartone animato dei simpson tipo proprietario della centrale nucleare. Poi.. il NEO!!! ooooooooo ooo per diana!! è un fattore di riconoscimento Renziano??? Fategli l’analisi del dna per bacco!! Cioè… che il titolare di una ditta che fa viti si metta a fare anche macroeconomia ci sta. Tutti fanno gli arbitri e anche gli esperti di pandemia… oggi gli strateghi militari… dunque apriamo le porte agli economisti della quarta rivoluzione industriale.

ohhh ma questo se n’è reso conto che le aziende così come sono concepite vanno rivoltate come un calzino per poter sopravvivere? L’è mica come nel 2003 quando bastava spostare la sede in Cina per aumentare i guadagni. Adesso devono ragionare sul fatto che le piattaforme le fanno già belle che prestampate e che la parte software arriva dall’estero. Le batterie dall’estero. Le gomme dall’estero. All’Italia resta solo che metterci il nome. E’ il risultato di una politica industriale “dei polli” degli ultimi 40 anni o 50.

Sintetizziamo: trattasi del rigurgito prima di soffocare. Non gli crede nessuno al re della brugola. Sembra uscito dal film di Aldo Giovanni e Giacomo (tre uomini e una gamba).

Dove il mercato delle EV è collassato?? Ma se è l’unico mercato che ha % di crescita a 3 cifre in un contesto di mercato di dell’auto generale in flessione da anni ed anni (e gli incentivi li hanno anche le termiche)…. Se guardi il nostro piccolo orticello (Italia) c’è stato uno stop per le EV ma non dovuto al fatto cge la gente non ke vuole na al fatto cge sono stati tolti oer 3 mesi gli incentivi ma tutti sapevano che sarebbero tornati (non si sapeva l’entità e la data precisa di ripartenza ma cge sarebbero stati reintrodotto era praticamente certo sin dall’inizio)…. Non è stato il semplice fatto che non xi fossero più gli incentivi a bloccare ke vendite (se fossero finiti definitivamente probabilmente ci sarebbr stata una leggera flessione na non un blocco) ma il fatto cge si sapeva cge sarebbero tornati.. infatti solo un cretino andrebbe ad acquistare qualunque cosa con la certezza cge se aspetta 2 o 3 mesi la paga di meno…. La gente non ha smesso di volere auto elettriche, ha semplicemente aspettato che ripartiremo gli incentivi perchè sapeva cge sarebbe successo!!!!! E, secondo me, il toglierli dicendo che li si sarebbe rimesso è stata una manovra voluta proprio per creare qyesto blocco, un altro dei tanti modi studiati fino ad ora per rallentare l’inevitabile….

Una montagna di commenti… I pro e i contro … Chi conosce il cosiddetto “dirupo di Seneca”? È lì che inevitabilmente arriveremo. Io avrei voluto fare la mia parte, ma avevo puntato un’automobile che non voglio/posso più comprare perché la casa costruttrice non ha voluto sommare gli sconti pre-incentivi agli incentivi che si potranno prenotare da oggi… Il costruttore ha perso un cliente…non se ne accorgerà nemmeno. E io posticiperò l’acquisto quando le circostanze saranno più favorevoli. Non dimentco mai che vivo in un paese con una cultura popolare del terzo mondo, con politici e ministri incompetenti e senza una visione della realtà presente e futura.

Siccome il sig. Brugola non è decisamente il primo pisquano che passa bisognerebbe riflettere sulle sue dichiarazioni ma Voi, no. Sembrate una squadra di Apple Fun boy.

Voi chi? Abbiamo pubblicato con grande risalto quel che dice Brugola, con un brevissimo commento finale, che occupa meno di un decimo dello spazio riservato all’imprenditore, che cosa dobbiamo fare di più?

Secondo me fate anche troppo, come dare spazio a certi commenti onestamente illeggibili.

Mauro dovere rassegnarvi sul fatto che ogni tanto riceverete commenti inutili o negativi. È giusto dare spazio a tutti, alcune persone le capisci in 2 righe in base a ciò che scrivono. È giusto ospitare anche persone che hanno giudizi negativi sull’elettrificazione, non conoscevo il Sig. Brugola ma essendo un imprenditore di grande successo rispetto il suo parere, pur non condividendolo.

ah si dillo a nokia o kodak che fine hanno fatto… Chi non si adegua ai tempi e cavalca l’onda viene travolto, mi stanco di me stesso. Ma riuscite a capire certe cose che capirebbe anche un bambino? Se le case automobilistiche non si adeguano ci saranno molti fallimenti… toyoda il sapiente

Ah ah, faccio coming out e ti confermo di essere uno della squadra di Apple Fun Boy. Solo faccio notare che una percentuale molto vicina al 100% della popolazione ha un iPhone o uno smartphone che ne ricalca le caratteristiche principali. Non ho idea di che fine abbia fatto il signor Brugola delle tastiere telefoniche, forse produrrà ancora qualche tastiera per i distributori automatici, ancora per un po’.

Bravo, ben detto, la “conversione” così come sta marciando è una forzatura vergognosa e bugiarda. Dietro l’aspetto ecologico, sventolato per abbindolare, si rivela il fallimento dell’occidente, capace di produrre motori termici potenti, efficienti, economici e puliti e invece prono all’invasione asiatica elettrica. Cina che la fa da padrona per i minerali rari necessari, coreani che sfornano modelli low cost ogni due settimane, persino la Tata indiana ha nuovi modelli elettrici e noi a rincorrere i n attesa di avere colonnine adeguate, tempi di ricarica “umani” e modi “ecologici” (aahh assh) per smaltire le batterie che “puliranno” appieno l’ambiente… una bufala carissima …

Lei è nuovo di questo sito e questo blog. Perciò, pubblicando il suo commento, l’avverto che ogni parere diverso dal nostro è ben accetto, ma non faremo mai da cassa di risonanza alla disinformazione.

I motori sono ecologici , provi a mettersi dietro a un tubo di scarico di una euro 6B e poi mi dica quante ore può resistere, poche pena la morte quindi sono inquinanti.

Quoto. Una squadra di fanboy, molto accanita! Neanche avessero solo loro tutti i brevetti..

Si è accorto che sta scrivendo su Vaielettrico? Cosa c’è di strano se la maggioranza dei lettori non la pensa come Brugola, Claudio o miticober? Piuttosto: visto che è in casa nostra, non metta i piedi sul tavolo.

Chi si ferma è perduto e cullarci o cocciutaente ostinarsi a fare ciò che sappiamo fare non ci darà speranza. Bisogna sfruttare le nuove opportunità non cercare di sminurle. Questo non vuol dire spazzare via il passato bisogna solo rendersi conto della realtà senza nascondersi dietro inutili scuse. Solo tre anni fa le cose erano ben diverse, ma purtroppo abbiamo la memoria corta. Chissà come sarà fra tre anni?

Io non faccio parte della squadra ma leggo con attenzione e a volte anche con grandi critiche. E’ innegabile che la situazione climatica sia in veloce mutamento come è innegabile che una stragrande maggioranza della popolazione mondiale non voglia comprarsi l’ombrello finché poi .. ad un certo punto… comincia a piovere e si allaga tutto. Perciò non si trova più l’ombrello… non si trovano barche.. non si trova più il grano e nemmeno il cibo. I dati inequivocabili sono stampati a chiare lettere sui report mondiali. Se, nella stessa stanza dobbiamo viverci in 10 diventa difficile pensare che il cibo e le risorse possano bastare per tutti. Eppure…. l’idea di dover fare marcia indietro per dare meno a tutti è un’idea che non piace perciò si tradurrà, come natura vuole, in una gara a chi arriva prima e mangia anche di più. Ovviamente stiamo parlando di squali mentre noi, quelli che scrivono qui, siamo tutti pesciolini ridicoli.

PS: COMUNQUE IO HO APPLE…. e mai più indietro su altri sistemi. … da utilizzatore di sistemi informatici dal 93. Ricordiamoci che se non ci fosse stato il famigerato uomo della mela saremmo ancora tutti nel lontano 2000 dove motorola faceva dei catorci che funzionavano male e con il pennino (anche nokia a dire il vero).

Le lascio una divertente definizione, “trasgressore epistemico”, il cui significato parafrasato è “parlare di qualcosa di cui non si sa molto”. Perchè il sig. Brugola è sicuramente, non ne discuto, un grande esperto di brugole e viti che si usano ANCHE nell’automotive, ma questo non fa di lui un non-pisquano in questo campo. Musk, Diess, Farley, Toyoda, Zetsche, Tavares, magari sono dei NON-pisquani… Probabilmente se Musk si mettesse a sentenziare sulle brugole (non in senso tecnico, ma commerciale) direbbe idiozie. E mi pare che qui si stia riflettendo su quello che scrive, il dissenso è ammesso, il suo per esempio.

Non so, io resto abbastanza confuso.

Per chi dice ‘reinventarsi’ mi chiedo: ma se in Italia le offerte di lavoro hanno spesso e volentieri limiti di età inaccessibili per chi si troverà, se e quando, senza lavoro a 50 anni, in che cosa si reinventa? Resta da sé che nello specifico questa gente, per determinata fascia di età, nella parte di lavoro meccanico non avrà possibilità impiego, se non quella minima % che ancora servirà tra i più giovani.

Discorso macchina ibrida: su queste pagine si è letto che un’elettrica emette meno di una termica intorno ai 70-80k km. Ma allora che senso ha sfornare citycar elettriche per cui il sorpasso probabilmente avverrà a distanza di 15 anni? In questo caso il concetto di media chilometrica annua 12000 km mi risulta mooolto sbilanciato. Probabilmente una citycar elettrica Vs citycar ibrida è ancora più accentuato giusto? Allo stato attuale quasi quasi sconveniente, o alla pari del fine vita di entrambe le vetture.

Efficienza produttiva: scusate, per chi ha commentato di efficienza produttiva, potrà essere vero se parliamo solo di spostarsi da A a B, ma se in un prodotto ho + componenti è naturale che il tempo impiegato ed il materiale sia maggiore, ma l’efficienza produttiva ha senso farla tra 2 vetture con le medesime caratteristiche. Se voglio una ibrida e compro quella, perché mai dovrebbe essere meno efficiente per me la sua produzione? È semplicemente il tempo/materiale/risorse che servono per la sua produzione.

Tornare alla termica mai: sono passato alla zoe. Onestamente, entrambe le mie macchine di cui menziono a seguire avevano il cambio automatico ed una l’acc. Non noto particolari differenze di comfort di guida.. Ma non è che molti, passando all’elettrico, siano anche passati al cambio automatico per la prima volta? Una lancia però devo spezzarla per la rogejerativa, comoda in città.

Non so, non sono contro l’elettrico, ho da poco dato dentro una tipo del 2018 ed una yaris hybrid del 2020 per una zoe, avendo sostanzialmente una macchina di troppo, ed è stata una scelta, nella mia condizione specifica, prettamente economica (e mi piacciono le cose tech). Però tutta questa certezza che in questo specifico momento sia già la scelta giusta io non ce l’ho. Quanto meno capisco il sig Brugola nella generale visone di insieme. Si sarebbe dovuto partire dai mezzi di trasporto pubblici e camion, aumentare le linee alle prime ore del mattino per chi come me ha dovuto farsi per anni 60-70 km al dì per essere in ditta alle 6,30 (come tanti, tantissimi operai). Non so. In sé tutto a senso, ma credo si dovesse partire da altro prima di arrivare al privato.

//Non so. In sé tutto a senso, ma credo si dovesse partire da altro prima di arrivare al privato.//

Volevo dire tutto HA senso…

.. ma credo si sarebbe dovuti partire.. Suona meglio

Si parte dalla Cosa più semplice prima di costruire i razzi spaziali ci sono stati gli aerei

Ah, il paradiso della Brugola…

Il clima detta legge e non fa ne politica ne opioni

Siamo sul orlo della cascata del niagara e dobbiamo remare a contro corrente sperando che non ci siamo presi troppo tardi

Siamo in un emergenza climatica totale nella quale il nuovo modello probabilistico meteorologico porta ad un eccessiva stabilta nei due estremi pioggia o ceccita

Il ritorno alla variabilita meteorologica e un target assoluto

Purtroppo per alcuni imprenditori e manager la prima cosa è il profitto, prima del clima, prima della salute delle persone (il mondo è pieno di casi).

Loro vedono le persone, il pianeta ecc. come cose da poter sacrificare sull’altare dell’unico motivo per cui vivono….il profitto.

Il lavoro si evolve e le competenze richieste lo fanno di conseguenza. Ci sono moltissimi altri settori nei quali sono sparite categorie di lavoratori una volta indispensabili, oggi sostituite da automazione e/o nuove tecnologie. È la legge del mercato, vince chi è flessibile e resiliente

“Infine ci sono pericoli sottovalutati sulla sicurezza, con rischi di incendio nelle batterie al litio.” disse l’uomo che ci invita a spostarci con serbatoi di liquido infiammabile sotto il sedere…..

Per l’appunto.. Fra l’altro non sa che non tutti i tipi di batteria al litio sono infiammabili, e che sono allo studio altre chimiche per accumulatori.

Ma chissà perchè il titolare di un azienda che produce viti per automotjvs è così contrario all’elettrico????? La butto lì, vediamo c’è si azzecco… Non sarà mica perchè l’auto elettrica ha 1/10 di componenti risoetto a qyella termica? In un auto elettrica c’è da assemblare un numero mokto minore di parti ergo servono molto mene viti che ka sua azienda produce…. La sua è semplice difesa del suo mercato che con i benefici che l’auto elettrica porta alla comunità proprio nulla c’entra…. Infatti quale soluzione indica come ottimale? Guarda caso l’auto ibrida che è quella con il maggior numero di componenti in assoluto, infatti a quelle “classiche” del motore termico si aggiungono quelle necessarie per la parte elettrica….

Questi che si vogliono ereggere a paladini della comunità quando invece stanno solo proteggendo i propri interessi personali fregandosene del benessere collettivo (inquinamento globale) mi fanno proprio ribrezzo ed a parer mio sarebbe meglio evitare di dargli importanza diffondendo le loro parole….

Il rapporto 1/10 dovrebbe valere pure per il prezzo. Non le pare? La presunta transizione è solo speculazione spacciata per ecologia.

Coke fai a dire che il rapporto 1/10 deve valere anche per il prezzo???? Secondo te tutte le componenti hanno pari valore/costo??? Che ci siano 1/10 di componenti vuol dire che ci sono 1/10 di cose da montare (ergo molto meno bisogno di viti per fissarle….) ma non vuol dire che si spende 1/10….. Serve essere ottusi per pensare 1/10 di pezzi = 1/10 di spesa…. Inoltre a livello di legislazione nell’auto elettrica si fanno pagare cose che nel termico non si è mai fatto pagare…. per esempio lo sai che al momento della produzione per legge già si paga io futuro smaltimento (sarebbe più corretto dire riciclo) della batteria? E non è una cifra irrilevante…. non mi capite male è meglio che la si paghi subito così non c’è possibilità di vedere scempi con batterie imboscate ovunque (anche se solo uno scemo butterei in una scarpata un oggetto con dentro materiali di grande valore….) ma il punto non è se è meglio che si paghi questa quota o no, il punto è che per il termico non si fa la stessa cosa… non mi risulta che il prezzo di acquisto di un auto termica sia gravato dalla spesa per lo smaltimento dei svariati quintali di olio motore esausto per esempio…. Se anche nel motore termico si adottare la stessa logica le auto costerebbero molto di più….

In ultimo c’è qyella che si chiama economia di scala…. diverse voci di spesa (progettazione sia hardware che software) hanno un costo bene o noleggio fisso per modello e non per unità prodotta…. quindi sul prezzo della singola unità hanno un impatto sempre più basso al saline del volume di auto prodotte…. Se per esempio una casa automobilistica spende 1 miliardo per progettare un auto e sa che ne venderà 100K metterà sul conto della singola auto 10K € per la progettazione… se invece le previsioni di vendita si alzano a 1M lo stesso progetto sul listino di quell’auto graverà per soli 1K €.. è questo è il motivo principale per cui ad oggi le auto elettriche costano di più delle termiche, differenza cge diminuirà man mano che l’auto elettrica si diffonderà….

Il rapporto 1/10 non è una proiezione sui prezzi finali. Anzi… il numero dei componenti è un modo per dire chiaramente: —- “””Per fare l’auto elettrica puoi mandare a casa il 90% di quelli che lavoravano sulla macchina termica””” —- Il punto è che se l’Italia avesse percorso una strada di conversione circa 20 anni fa o se avesse un sistema che si adatta facilmente e avesse cominciato la stessa strada nel 2010 oggi sarebbe la punta di diamante della filiera. Invece… per fare l’autostrada SALERNO REGGIO CALABRIA siamo ancora ai passi di 40 anni fa e vedi come vanno le cose. Vuoi l’auto? Il sofware lo fanno in India (quando il software ce l’avevamo anche noi a Parma) – la piattaforma a Palo alto (con le presse di Brescia….) … le gomme alla Michelin in Francia – la pelle viene lavorata in India o in Bangladesh – i vetri li fa la Louis Vuitton (Francia) e vai di rivendita. Siamo il terzo mondo perché non facciamo più quello che facevamo prima da bravi Italiani. Siamo con le spalle al muro perché il nostro potere d’acquisto è crollato e i nostri stipendi non crescono. Non sappiamo più trasformare i semilavorati in prodotti finiti come facevamo prima e i geni che esportiamo vanno a lavorare nelle aziende che poi ci vendono il prodotto finito. Non abbiamo materie prime perciò piangiamo il morto e non possiamo nemmeno più svalutare la vecchia lira. Praticamente siamo bloccati in una morsa d’acciaio che ci stritola un pò alla volta. Ciò non significa che non si debbano affrontare comunque i problemi e risolverli.

Certo che deve valere anche per il prezzo, che guarda caso è fatto sempre dai rappresentanti della categoria del Sig. Brugola. Infatti il prezzo, in un prodotto come l’auto, non ha mai attinenza con i costi complessivi di produzione.

@Giuseppe: la settimana scorsa ho preso da un “vuccumprà” una collana con 24 perle a 5€. Oggi sono andato dall’orefice sotto casa che volevo regalare un anello di diamante a mia moglie (2 pezzi), gli ho offerto 42 centesimi (2/24 esimi di 5 €), non c’è stato verso di fargli capire, ormai mi mandava via a calci nel sedere…

Come al solito, se rappresenti male il problema, ottieni la soluzione sbagliata.

Se il problema fosse semplicemente la qualita’ dell’aria, allora l’ibrido aiuterebbe.

Ma il problema che si deve risolvere, e che si fa finta di non capire, e’ che dobbiamo ridurre e poi azzerare l’emissione di gas climalteranti, di cui la CO2 fa parte.

E qui le auto ibride non sono una soluzione, o per lo meno sono una soluzione molto svantaggiosa: per arrivare a un emissione netta zero, il carburante dovrebbe a sua volta essere a impatto zero – che e’ energeticamente inefficiente.

Gli e-fuel e’ meglio lasciarli per i mezzi di trasporto per cui l’elettricita’ non e’ un’opzione…

Impeccabile. Vaielettrico lo scrive di continuo, in mille salse, ma a tanti, troppi, non entra in testa.

Oltre ai motivi ecologici esposti sopra. l’elettrico ha un vantaggio, diciamo, “geopolitico”. L’elettricità per l’automotive è ottenibile da n fonti diverse da n stati diversi. Se ci chiudono il petrolio possiamo passare al gas, al nucleare, al carbone e ovviamente alle rinnovabili senza dovere cambiare interamente il parco auto. Gli eventi di questi giorni dovrebbero fare riflettere anche il sig. Brugola, o lui pensa che avremo accesso al petrolio per sempre?

Ma quand’anche il petrolio ce l’avessimo tutto a Cortemaggiore, quand’anche la sua combustione emettesse vapori balsamici che sanno di eucalipto ed avesse un gusto migliore del Lambrusco… Comunque non durerà per sempre. Detto da uno che i motori a scoppio gli piacciono parecchio.

Guardi, mi creda io non sono un fan dell’elettrico. Anzi, mi fa piuttosto “arrabbiare” per come sono fatte a livello tecnico le auto elettriche oggi e per quanto nel futuro prossimo facciano intravvedere un rischio di feroce segmentazione tra “chi potrà” e “chi non potrà”.

Però c’è una cosa che di sicuro mi piace ancora di meno. E cioè andare a piedi.

Quindi siccome piaccia o no quello è il futuro a medio e lungo termine… Cavalco l’onda per lavoro (ma guarda un po’, che sono sempre a informarmi anche su questo sito circa l’argomento ricarica, accumulo e implicazioni immobiliari…) e vedo di capire cosa succedera di qui a breve anche per quanto riguarda il mio sacrosanto diritto di muovermi quando e come dico io. Non a piedi. su una macchina mia, e non in sharing dove magari fino a 5 minuti prima ci stava sudando dentro qualcun’altro. E magari nemmeno in autobus per dirla proprio tutta.

Qundi perchè tanto livore indirizzato ad personam? 😉

non la farei cosí semplice…chiudono il petrolio e riaprono le centrali a carbone? si costruiscono nuove centrali nucleari? e dove? e senza la Russia dove prendiamo il gas? si puó ovviamente ma quanto ci costerá. E che dire del problema delle batterie? attualmente dipendiamo per un’alta percentuale dalla Cina soprattutto per via delle delle terre rare e del fatto che si son comperati miniere di litio, coltan ecc ecc. Eh si…gli eventi di questi giorni ci dovrebbero proprio far riflettere…ma non mi pare che avvenga. Solo stupidi ed inutili slogan…..

A parte che in Italia le centrali a Petrolio sono già chiuse da un pò…. In ogni caso mai sentito parlare di fonti rinnovabili??? Il sole splende anche qui in Italia basta avere la volontà di sfruttarlo per non aver tutto questo bisogno neanche del gas russo….

Per il discorso della dipendenza dalla Cina per le terre rare innanzitutto la ricerca sta sfornando modelli di batterie con semlre meno bisogno di terre rare, in secondo luogo perlomeno ke terre rare sono riciclabili (perciò a regime si possono utilizzare le batterie vecchie per fare quelle nuove con conseguente caduta della dipendenza dal fornitore esterno) a differenza dei combustibili fossili che bruciando, oltre a generare schifezze di ogni genere, hanno anche la strana caratteristica che c’è ne vuole sempre di nuovo. In ultimo se oggi la Cina ha quasi il monopolio delle terre rare è solo colpa nostra che siamo stati stati guardare per decenni, volendo a tutti i costi ritardare la transizione per prottreggere gli interessi dei potentissimi petrolieri, permettendogli di acquistare mezza Africa…. infatti le terre rare non si trovano in territorio cinese ma loro hanno acquistato i diritti di sfruttamento di miniere di altri paesi è l’hanno potuto fare perchè l’Europa preferiva difendere lo status quo e se ne fregava delle terre rare…. quindi continuare a lasciare tutto in mano ai cinesi ritardando ancora di più la transizione (perchè transizione non vuol dire solo vendere auto elettriche ma anche fare fabbriche di batterie e soprattutto di riciclaggio delle stesse in Europa) è il modo migliore per assicurarci di restare dipendenti da loro…. è proprio questo immobilismo che ci ha reso dipendenti al momento, se invece ci svegliamo ed iniziamo a produrre anche noi la dipendenza non può che diminuire.

@Moreno: per capire il perché ho menzionato petrolio lo puoi capire solo leggendo il post precedente al mio. Poi sulle fonti rinnovabili siamo alle solite, quando non si sa cosa dire le si tirano fuori come se fossero la soluzione di tutti i problemi. Non che non servano, ma saranno una valida opzione solo quando saremo in grado di immagazzinare la EE visto che in assenza di sole o vento…….Ho il fotovoltaico e so bene di cosa parlo. Quanto alle terre rare, per ora dipendiamo in massima parte dalla Cina e dipenderemo ancora per lungo tempo. Colpa nostra? certo…mentre loro compravano miniere noi ci preoccupavamo della teoria gender. E questo é il risultato. Concludendo, bene l’elettrico ma con prudenza, niente promesse inutili del tipo “entro l’anno X” tutti con auto alla spina. Giá questa guerra ha cambuato le carte in tavola al punto che dovremo far funzionare le centrali a carbone.

@gio come sarebbe a dire quando saremo in grado di immagazzinare l’energia elettrica? Le auto elettriche esistono perché siamo in grado di farlo, da molto tempo, e sempre più efficacemente man mano che passa il tempo!

Con il tuo intervento ” Giá questa guerra ha cambuato le carte in tavola ” Chissà che questa volta ” ma non credo visto gli andazzi della politica ” si punti fermamente nelle rinnovabili e nel indipendenza e energetica, che doveva esser partita almeno un ventennio fa, ma sia allora che oggi mi sembra un utopia.

@leonardo: quando saremo in grado di immagazzinare energia a livello industriale….guarda te quante batterie ci vogliono per far 300 km….

Uff, i conti li han belli che fatti, si tratta di cifre importanti ma non impossibili. E comunque che dovranno crescere col crescere della penetrazione delle rinnovabili. I “buchi” dove non c’è vento né sole né riserve idriche ecc. sono rari e da gestire con sistemi di backup. Ma certamente è sempre molto più facile fare i disfattisti e liquidare i problemi come se fossero impossibili da risolvere. Se l’uomo avesse sempre ragionato così non sarebbe mai uscito dalle caverne, e men che meno avrebbe mai messo piede sulla Luna…

Balle, chi ha una macchina elettrica non torna più alla termica neanche con la pistola

Vero una volta che si comincia a capire e gestire questo nuovo modo di viaggiare, si fa in fretta ad abituarsi alle comodità e a tutti i vantaggi connessi. La quasi totalità di chi ha scelto la mobilità in elettrico, non torna indietro ma va avanti cercando di creare tutte quelle condizioni al contorno che permettano di massimizzare i benefici, è una strada quasi irreversibile.

Io ho due conoscenti che l’hanno fatto. Due clienti, per la verità.

Che gran campione statistico! Io ne conosco migliaia e solo uno che sia tornato indietro… quindi?

Brugola dice un mix di cose vere e di cose non corrette. La cosa vera: l’auto elettrica farà sparire milioni di posti di lavoro nel settore automotive, perchè circoleranno meno macchine? NO! perchè produrre un’auto elettrica richiede ,molta meno manodopera., quindi il processo produttivo è più efficiente. La cosa non corretta: la soluzione è l’ibrido. Soluzione per cosa? l’ibrido forse aumenta l’efficienza del veicolo riducendo in piccola parte le emissioni, ma un veicolo ibrido è estremamente complesso e richiede molte più ore lavoro per essere realizzato. Il processo produttivo è quindi inefficiente. Nel confronto con l’elettrico poi è perdente anche dal punto di vista delle emissioni. L’affermazione di base: l’elettrico fallirà. Come può fallire? il processo produttivo è più efficiente, il veicolo è energeticamente più efficiente, se alimentato da energia prodotta con fonti rinnovabili, non emette alcun tipo di inquinante o gas serra… se non la spunta è perchè lo boicotta qualcuno di molto potente. Un pensiero finale al problema dei lavoratori che inevitabilmente verranno espulsi dal sistema produttivo dell’automotive. LA gente una volta andava a cavallo e c’erano molti maniscalchi. Poi è arrivata l’automobile ei maniscalchi sono rimasti senza lavoro. Avranno cercato un altro lavoro, per alcuni sarà stato un passaggio difficile e doloroso, ma non ho mai sentito dire a nessuno torniamo al cavallo e ridiamo lavoro ai maniscalchi. La politica dovrebbe preoccuparsi di gestire questa transizione, inevitabile perchè vantaggiosa, anche con misure ad hoc per attenuare l’impatto che essa avrà sui lavoratori, ma non vedo luce alla fine del tunnel.

/// l’auto elettrica farà sparire milioni di posti di lavoro nel settore automotive, perchè circoleranno meno macchine? NO! perchè produrre un’auto elettrica richiede molta meno manodopera., quindi il processo produttivo è più efficiente \\\ Quindi ha ragione Brugola ?? Diciamo che l’efficienza produttiva puó essere sí “nemica” della manodopera ma in ogni caso non è una ragione per non passare al tutto elettrico. Si puó provare comunque ad “ammorbidire” il trauma occupazionale con le soluzioni che verranno ritenute opportune.

La Volkswagen sostiene che i posti di lavoro che si perderanno in produzione verranno compensati, almeno in parte, da massicce assunzioni nel settore dei servizi, dato che le auto ormai sono computer con le ruote che dialogano con tutto e tutti. Certo, bisogna essere rapidi e bravi nel riconvertirsi verso nuovi mestieri, ma questo riguarda tutti i mestieri, non solo le viti e l’automotive. La OEM è sempre stata indicata come una delle migliori “multinazionali tascabili” italiane, un genere di aziende che hanno sempre dimostrato di essere snelle nell’adattarsi al cambiamento.

Mauro alcuni perderanno il posto, altri lo troveranno, ma la riconversione dalla produzione ai servizi, in questo ambito particolare, è una chimera. Non puoi mettere l’operaio che si occupava dell’assemblaggio di un cambio a sviluppare app di mobilità, sono mondi diversi, deve ricominciare le scuole da capo … Il cinquantenne che prima assemblava i cambi va a casa, magari suo figlio programmatore sarà assunto da Google.

Detto ciò, palesemente, questo non può essere un motivo per fermare l’auto elettrica perché significherebbe fermare il progresso, così come non possiamo pensare di spegnere internet per ridare fiato ai quotidiani di carta. Come scrivete voi, giustamente, occorre portare la produzione in Italia e per produzione io sottolineerei la ricerca.

Piccolo inciso: personalmente sono spaventato da un’altra idea, ovvero che le nostre gigafactory possano produrre batterie tradizionali (quelle che san fare tutti) e non quelle a stato solido, anzi, fossi un costruttore di batterie mi porrei il problema della realizzazione di batterie CTC (cell-to-chassis) come quella realizzata dalla fantastica (in tutti i sensi) Leapmotor C01. Magari abbinando questa tecnologia con quella a stato solido.

-Il cinquantenne che prima assemblava i cambi va a casa-

Con la fame planetaria di batterie che ci sarà da qui a pochi anni, nn solo di trazione ma anche di accumulo, son pronto a scommettere che VOLENDO il lavoro non mancherà. Tanto per dire la prima cosa che mi viene in mente. Se davvero vanno “in porto” le batterie agli ioni di sodio, come sembra e come si spera, la produzione dovrebbe letteralmente “esplodere”. Almeno… a buon senso…

Scommetto volentieri una cena con lei che i posti di lavoro che verranno persi saranno molti di più di quelli che verranno recuperati.

Credo sia proprio lì che la politica potrebbe fare molto creando le condizioni che possano minimizzare l’impatto sui lavoratori con mansioni che non saranno più richieste. Occorrerebbe però agire anticipando il problema, non quando chiuderanno le fabbriche ormai senza lavoro.

L’impressione è che si stia cercando di mantenere lo status quo senza prospettive per il futuro.

Che poi, da anni si sta robotizzando la produzione riducendo la forza lavoro degli operai. Ora invece tutti a dare contro all’elettrificazione. Purtroppo il mercato e le tecnologie sono sempre in evoluzione e ci sta che serva meno forza lavoro. L’importante è implementare opere sociali e incentivi per ricollocare chi perde il lavoro. Per esempio il signor Brugola parla di smaltimento delle batterie.. perché non incentivare tale attività che sicuramente ha bisogno di lavoro manuale e quindi operai?!

A volte al posto che criticare, si dovrebbero portare idee e possibili soluzioni. E l’ibrido ad oggi non è la panacea, perché sappiamo che funziona bene in città o altre occasioni, ma per alte percorrenze è poco utile. Dipende tutto dall’utilizzo e la necessità di ognuno e la possibilità di scelta e diversità permette ad ognuno di avere la soluzione migliore.

Ti posso garantire che i posti di lavoro diminuirebbero sensibilmente anche senza l elettrico… Fa molto di più l automazione industriale che il semplice fatto che l auto ha meno componenti…. Fatto cento l automazione incide.. O inciderà per almeno il 70%… Forse l auto elettrica per un 30%

Il cavallo lo avevano solo i ricchi! Non è vero che ci si spostava solo a cavallo e non è vero che c’erano un sacco di maniscalchi, la diffusione dei cavalli non era minimamente paragonabile alla diffusione del auto, c’era un maniscalco per x cavalli, invece ora ci sono x operai per una sola auto! Non è giusto parlare così in modo leggero della vita di milioni di persone, denota pochissima intelligenza e empatia. Spera che nessuno faccia i tuoi ragionamenti sulla tua vita.

Nel 1939 il 40% degli italiani lavorava nei campi. Oggi è il 3%. Vogliamo parlare anche dei poveri contadini, o intelligenza ed empatia sono a senso unico?

-Nel 1939 il 40% degli italiani lavorava nei campi. Oggi è il 3%-

E infatti si vede come siamo conciati. oggi il restante 37%, al posto di stare dove dovrebbe, è su internet a far danni. ☝️☝️☝️

Sei sicuro che siano ex contadini, scarpe grosse e cervelli fini?

No dai, quelli sono rimasti e probabilmente fanno parte del 3% odierno. io mi riferisco alla quota “braccia rubate all’agricoltura”. L’edilizia può sopperire solo in parte purtroppo. 😂

“invece ora ci sono x operai per una sola auto!” Gli operai che hanno costruito un’auto vengono eliminati per essere rimpiazzati da altri operai? Ho un’idea: quegli operai possono venir riciclati per costruire altre auto! Geniale ehh!

Sempre sta “tiritera” di tutelare i posti di lavoro. Io lavoro in un’azienda che ogni giorno si deve inventare il proprio futuro. Non ci sono piatti caldi assicurati. Bisogna rimboccarsi le maniche ogni giorno e darsi da fare. E non prende sussidi statali, ne ha giornali che ogni giorno martellano il cervello dei concittadini per convincerli che i suoi interessi li fa un privato che da anni si comporta da sanguisuga. Sapere di chi parlo. Avanti con l’elettrico e le viti vanno bene anche quelle a croce che le brugole quando hai bisogno la chiave non la trovi mai.

/// Non ci sono piatti caldi assicurati. Bisogna rimboccarsi le maniche ogni giorno e darsi da fare \\\ Nel caso delle auto elettriche – con buona pace di mister Brugola – non si puó continuare all’infinito con l’ibrido.. E non per la “mania” dell’innovazione in sé ma per il semplice fatto che il petrolio diventerá sempre piú difficile e costoso da estrarre, ben prima del suo effettivo esaurimento.

ma se usano quelle brugola vuol dire che vanno meglio delle altre no? questione di logica…

Guardi che Gio è già il mio nickname, è violazione della proprietà intellettuale la sua.

eh..questo si che é un problema. Cmq non mi importa di quel che pensi anche perché il mio ha la g minuscola

ehi, non scherziamo, siamo in troppi. Qualcuno deve scomparire. Duello a sciabola o pistola?

😜😉non è vero, sono Daniele CL

facciamo il fucile…ho qualche rimembranza del Garand😄

Commento generalizzato: fate in modo di togliere il limite così stringente al numero dei caratteri del titolo perchè, come in questo caso, può essere fuorviante e condizionare psicologicamente la lettura del restante testo.

Nel merito delle dichiarazioni di Brugola, invece, sono in chiaroscuro e mi sembrano interessate: continueranno a fornire viti, ma è inutile negarlo, un veicolo elettrico ne usa meno data la minore complessità meccanica. Che qualcuno nella sua posizione ancora vaneggi sugli incendi delle batterie al litio invece lo trovo grave. I Diesel Euro 6 sono puliti: se li usi in autostrada. Usali per percorsi da 5 km in città e poi ne riparliamo (e la colpa non è del mezzo, ma dell’uso che se ne fa, esattamente come le ibride plug-in usate per fare Torino-Reggio Calabria)

Mah, non mi sembra un imprenditore “illuminato”, anche se si sta convertendo (per necessità).

premetto che attualmente non acquisterei un auto elettrica ( ma neanche la denigro) devo dire che in effetti si parla sempre e solo di co2 omettendo gli altri veleni che inquinano l’aria e sono tossici soprattutto nelle cittá che diventano camere a gas. Si potrebbe fare molto non usando l’auto a sproposito ma tant’é. Ai consiglii si dá seguito se hanno un impatto sul portafoglio viceversa…..

Sul fatto che l’auto elettrica, soprattutto al momento, non sia una soluzione per tutti, non discuto. Neanche nelle condizioni in cui mi trovo io e’ conveniente, al momento.

Ma non dobbiamo valutare la tecnologia (soprattutto una “nuova” come questa) sulla base dei prodotti attuali: Se facciamo un’analogia con la telefonia, siamo nel 2000, quando i cellulari costavano uno stipendio, una telefonata quanto una cena e la copertura della rete era a macchia di leopardo.

Cinque anni dopo i terminali hanno cominciato a costare quanto una cena, le telefonate come un caffe’ e la copertura era quasi totale. E qualita’ e prezzi hanno continuato a migliorare.

Capitera’ lo stesso per l’auto elettrica: fra cinque anni ci chiederemo perche’ ci preoccupavamo tanto.

Sulla CO₂: si parla solo di quello perche’ quello e’ l’elefante nella stanza. Chi ha interessi in gioco, uisa tecniche di FUD (paura incertezza e dubbio) per fare di tutta l’erba un fascio e confondere le acque.

Ma il problema della CO₂ non e’ che sia particolarmente “inquinante”, non e’ che di suo faccia male (alle concentrazioni normali) e’ che e’ un gas serra, e che se non si stabilizza la sua concentrazione in atmosfera, portra’ ad un innalzamento della temperatura con conseguenze climatiche imprevedibili, ma potenzialmente catastrofiche.

E se il problema e’ che dobbiamo ridurre l’emissione di CO₂, bisogna che si porti avanti una rivoluzione tecnologica a tutto campo: – Trasporti – Energia – Industria – Abitazioni e commercio – Agricoltura.

Ovviamente la decarbonizzazione dell’energia elettrica ha impatti su quasi tutto, in particolare industria e abitazioni/commercio, e se i trasporti vengono elettrificati, si risolve un altro grosso tassello.

L’ho già scritto in tanti commenti (non qui, in passato), è una considerazione ovvia (degna del miglior Lapalisse) ma comunque rifiutata da una moltitudine soltanto per preconcetto: chi oggi può passare all’elettrico (ha la disponibilità economica, non fa millemila chilometri, ha il garage e ha anche una seconda macchina) lo faccia subito perchè non se ne pentirà e darà modo a chi non può farlo ora e neanche domani di trovarsi nelle condizioni di farlo passato domani Se non comincia chi può, i prezzi non scenderanno, l’infrastruttura non sarà abbastanza veloce, la cultura non cambierà mai e scatteranno obblighi ulteriori e restrizioni che non sarebbero altrimenti necessari. Oltre il 10% dei veicoli in circolazione in Italia appartiene ai marchi BMW, Mercedes, Audi, Lexus, Porsche, Alfa Romeo, Maserati, Rover e non certo la totalità (parliamo di 4 milioni di veicoli) percorre 400 km al giorno, tutti i giorni, tali da sconsigliare il passaggio all’elettrico oggi. Loro, potrebbero, senza se e senza ma e Vaielettrico cerca di farglielo capire.

La ragione della sua piazzata è simile a quella di Bombassei di qualche anno fa.

Nel caso di Bombassei il suo problema è che le auto elettriche l’energia che acquisiscono quando sono in movimento non la sprecano consumando dischi e ferodi per frenare (con relative emissioni di polveri cancerogene), ma la usano per ricaricare la batteria (con la Model Y feci circa 400 km e i freni li toccai 2 volte).

Nel caso di brugola la motivazione potrebbe essere il fatto che essendo i motori elettrici più piccoli e compatti necessitano di un numero inferiore di viti rispetto ai termici.

Morale: anche stavolta abbiamo l’ennesima conferma che chi è contro l’elettrico lo è solo per tornaconto economico personale, e della crisi climatica, e della salute delle persone se ne frega altamente…….l’importante sono i soldi e basta!!!!

Come ho scritto poc’anzi, tutti coloro che sono contro l’elettrico lo sono per tornaconto personale: – officine meccaniche; – concessionarie e relativi venditori; – comuni dove sorgono petrolchimici; – indotto petrolifero; – ecc.

Che sia la stessa motivazione che spinge Cingolani, Girogetti, Salvini ecc.

Beh, Cingolani è quello che giusto ieri ha proposto, unico in Europa, una deroga per i veicoli commerciali a combustione oltre il 2035. Cito: “C’è l’impegno da parte dell’Italia di favorire la veloce decarbonizzazione del settore auto, evidenziando la necessità di identificare tempistiche diverse per auto e furgoni, suggerendo rispettivamente 2035 e 2040.”

Notare l’uso meschino delle parole: impegno, favorire, veloce… dentro una frase in cui chiede un rinvio di altri 5 anni per i veicoli commerciali. Ovvero quelli più vecchi, peggio revisionati, e più inquinanti (presente le bellissime nubi tossiche quando il furgone vecchio di 20 anni accelera davanti a voi?). Ma posseduti da tante piccole partite iva individuali, le stesse che i vari partiti abbindolano sempre con promesse, sgravi e aiutini.

Ma si può avere un ministro della transizione ecologica tanto inadeguato???

Ma infatti, i veicoli commerciali (ed i trasporti pubblici, come bus e taxi) dovrebbero essere i primi a fare la transizione: sono quelli che fanno piu’ chilometri, per cui:

– avrebbero piu’ impatto a parita’ di costo rispetto a un veicolo privato (mediamente) – visto l’elevato chilometraggio, raggiungerebbero prima il punto in cui le emissioni totali diventerebbero minori rispetto all’equivalente termico.

Evidentemente, piu’ che un ministero della transizione ecologica, abbiamo un ministero degli industriali miopi…

Luca non è che MI confonde il divieto di vendita con il divieto di circolazione? 😉

Sui furgoni si potrebbero dire tante cose, al volo per esperienza direttissima le/vi assicuro che senza le batterie “giuste”, al di fuori di un discorso di “consegne” e di “prossimità” (dove eccelle) un furgone elettrico è sostanzialmente un supplizio. Oggi, nel 2022, è così se mi volete dare retta, io che il furgone ce l’ho davvero. E guardate che mi spiace dirlo, ma esperienza alla mano è così.

Cambierà? di sicuro. Ma temo che per una serie abbastanza intuibile di circostanze i mezzi commerciali elettrici saranno gli ultimi ad avere delle autonomie e di consegunza delle condizioni di utilizzo”decenti”. Tant’è che leggevo su un altro sito di mobilità elettrica che per quanto sulla carta siano ampiamente più convenienti, anche malgrado il prezzo di acquisto, le vendite dei commerciali leggeri elettrici sono ferme al palo.

Pronto a ricredermi, ovviamente. Non manco di onestà intellettuale, spero si sia capito.

Detto questo: nel 2035, salvo che nel frattempo non sorgano divieti nuovi e specifici, se uno avrà un furgone Euro 3- Euro4-Euro5 e negli anni avrà passato le sue brave revisioni… Beh, credo che potrà girarci comunque. I fugoni nuovi nel 2035 saranno come minimo Euro7. Da anni.

Quindi Cingolani si può anche criticare per quello che dice, ci mancherebbe. Ma non è nello specifico frangente che dica cose fuori dal mondo o dalla realtà per chi quei mezzi li usa davvero.

Nessuna confusione, ma se autorizziamo la vendita di furgoni a combustione per altri 5 anni, ritardiamo di 5 anni la vendita di furgoni BEV. Non metto in dubbio nessuna delle sue rimostranze circa i limiti attuali dei veicoli commerciali, ma mancano 13 anni a quella scadenza. Tredici! Cingolani è così preveggente da sapere che i veicoli commerciali del 2035 non soddisferanno nessuno dei requisiti da lei esposti?

Magari cominciamo da quelli che si possono convertire…https://www.vaielettrico.it/charging-plaza-cosi-onewedge-ricarica-i-20-furgoni-di-teamwork/

-Magari cominciamo da quelli che si possono convertire…-

-al di fuori di un discorso di “consegne” e di “prossimità” (dove eccelle)-

-Cingolani è così preveggente da sapere che i veicoli commerciali del 2035 non soddisferanno nessuno dei requisiti da lei esposti?-

Sacrosanto, dico sul serio. Ma con altrettanta massima serenità le chiedo: lei invece è altrettanto sicuro che nel 2035 i veicoli commerciali elettrici i requisiti li soddisferanno tutti? Guardi che non sto dicendo che non possa essere. Però oggi, con le “carte” che abbiamo in mano, non sarei così convinto di scommettere per il sì. E torno a ripetere, già oggi se si parla di un discorso di prossimità il mezzo elettrico vince a mani basse.

Sul tema, per l’oggi, la prova del signor Paolo è veramente istruttiva

https://www.vaielettrico.it/stress-test-il-ducato-4-una-tonnellata-di-carico-in-salita/

Stesso furgone, stsso carico utile: dovendo lavorare in un contesto di prossimità è una figata assurda, pensare di farci Bologna Torino o Milano Roma ( una cosa che sarebbe normalissima per quel tipo di mezzi) sarebbe semplicemente un incubo. Io veramente Spero di sbagliarmi, ma con quei pesi, quelle sezioni frontali e la necessità di poter caricare quel tipo di carichi… Insomma di qui a 13 anni non me la sento di metterlo in croce Cingolani per questa cosa. Poi ripeto, spero proprio di sbagliarmi. 😉

– lei invece è altrettanto sicuro che nel 2035 i veicoli commerciali elettrici i requisiti li soddisferanno tutti? –

Secondo me si, in altre evoluzioni simili (si citano spesso i telefoni cellulari) si sono viste migliorie incrementali ogni volta che una tecnologia si è affermata. Pensiamo appunto alle batterie al litio dei telefoni, e le loro ricariche con Power Delivery.

Oltretutto, stiamo continuando a ipotizzare che i requisiti saranno sempre gli stessi. Magari anche quelli cambieranno tra 13 anni. Io 8 anni fa facevo 3hr in auto al giorno e mi pareva normale. Poi ho iniziato a lavorare da casa, il mitico “smart working” che la gente ha scoperto due anni fa. Magari osserveremo cambiamenti simili.

-Io 8 anni fa facevo 3hr in auto al giorno-

Alessandro D., oggi nessuno può sapere con certezza se nel 2035 la mobilità elettrica (intesa come comparto a 360 ° non solo i mezzi ma anche la rete di ricarica) saprà soddisfare al 100% le esigenze del 100% delle casistiche perchè nessuno ha ancora visto il futuro…. Però una certezza c’è, eccome se c’è…. Ed è che spostare ora, che mancano ancira 13 anni, il limite di 5 anni vuol semplicemente dire far passare altri 5 anni prima d’iniziativa a pensare al cambiamento… Sappiamo bene tutti che nessuno dei produttori attuali lascerebbe il motore termico (che con la manutenzione, cge è tanto inevitabile su di un termico quanto inesistente su di un elettrico, gli fa guadagnare più che con la vendita vera e propria… ) per l’elettrico se non costretto…. Quindi serve eccome una data non troppo lontaba oltre la quale non si puòpiùvendere termici…. Perchè mettere la data al 2035 vuol dire comunque dare la possibilità alla gente di girare con i termici almeno fino al 2050 (un furgone immatricolato nel 2034 secobdo te si fermerà nel 2035?) na contemporaneamente costringe le case costruttrici a sviluppare sin da subito le elettriche perchè per loro se non avranno modelli elettrici come serve alla gente vuol dire scomparire già nel 2035 perchè quello termico non puoi venderlo più…. Poi, se nel 2035 a livello tecnologico generale, non di un singolo costruttore, non si saranno ancora risolti i limiti attuali si potrà considerare una deroga, ma allora non oggi che mancano ancora 13 anni…. Se lo fai oggi ottieni solo che per 5 anni tutti i costruttori se ne fregheranno di investire nella ricerca riguardo le elettriche per ridurne i limiti attuali perchè sanno di poter vivere ancora per 20 anni con i termici….

E di dare modo di perdere tempo è l’unica cosa che non possiamo permetterci più…. C’è da correre ed il più velocemente possibile non certo continuare a campare di rendita.

Concordo. Con le proroghe faremmo la fine dei “balneari”

Fossi Tesla e VW boicotterei tutte le viti a Brugola sulle proprie auto solo torx

No, perché boicottare un’azienda (con chi ci lavora) per un parere del suo titolare? Sui pareri di discute, ma poi si decide sulla qualità dei prodotti che ti propongono. E non a caso Brugola dice che sta preparando tutta una serie di viti e fissaggi destinati alle auto elettriche, non solo nel motore.

non credo che nessuno rinuncerebbe alle brugole anche se l’inventore fosse un serial killer 😀 😛

No! La prego! La scongiuro! Le Torx no!

TUTTI quelli che a QUALSIASI titolo lavorano su auto e moto ODIANO le torx di un odio viscerale e connaturato.

Brevissima storia del vero “perchè esistono Torx” e del perchè, post assemblaggio, chi le incontra le odia a morte.

In fase di assemblaggio la vite torx, rispetto alla brugola, ha un vantaggio notevole. Quando l’operatore sulla linea di montaggio si deve confrontare con l’avvitamento di una brugola, deve “perdere” una frazine di tempo per quanto minima per allineare correttamente lo strumento con la testa della vite. Inoltre capita che anche l’estrazione dello strumento possa comportare la perdita di qualche frazione di secondo.

La vite Torx al contrario non presenta questo problema. La particoare testa “a stella”, coi bordi leggermente svasati, permette un inserimento e un disinserimento più agevole dello strimento avvitatore, evitando così la perdita di quei secondi di cui sopra. Uno giustamente potrebbe dire: ma come? tutta sta menata per un secondo in più a vite? Beh, cominciate a moltiplicare un secondo per MILIONI di viti, e vedrete che la cosa, quantomeno sulla linea di montaggio, acquista un suo senso compiuto.

Per contro, una volta fissata, la vite diventa infinitamente più difficile da rimuovere. Specie dopo quel po’ di tempo in cui, vuoi per lo sporco, vuoi per l’assestamento, si “indurisce” nella sua sede. Di qui l’odio di meccanici e di tutti coloro che si trovano a dover operare su una torx al di fuori di una linea di assemblaggio. Ma siccome il problema di chi ha una linea di assemblaggio non è quello di rendere più facile la vita a chi fa l’assistenza post vendita, bensì quello di ottimizzare i costi all’interno della sua azienda, ecco che le torx continueranno serenamente a esistere malgrado i triplici “porconi” di professionisti della riparazione e appassionati del fai da te.

E taaaaac, l’ennesimo “figlio di” che si è ritrovato una fortuna ereditata in mano, guadagnata unicamente per meriti genetici, che pensa che l’unica soluzione sia preservare lo status quo; probabilmente perchè, come molti suoi simili, non ha la minima idea di come innovare nell’azienda creata da papino o nonnino. E sa solo ripetere a pappagallo le solite idee sbagliate che avrà sentito al country club o letto in giro.

Inizio a pensare che l’idea apparentemente strampalata di Bill Gates di non lasciare niente in eredità ai figli non sia poi così peregrina.

Idee sbagliate e anche vecchie. Mi sembra che qualcuno abbia premuti il tasto REWIND! 🙁

Si potrebbe dire la stessa cosa dei soliti commenti da sapientoni social che sono nessuno, non sarà il tuo caso ma da l’idea di come gira il mondo.

Ah assolutamente: io però non vado sui giornali a dire falsità per proteggere il mio orticello, creato dal nonno con un brevetto nel 1945.

Non sarà il mio caso, ma per la cronaca io lavoro in una società di software, dove ogni anno ci inventiamo una nuova versione o un nuovo prodotto. La normalità da noi è il cambiamento. Non commercializziamo lo stesso prodotto da 77 anni.

È vero che bisogna adeguarsi e rinnovarsi, però sarebbe ingeneroso dire che commercializzano solo e sempre la stessa geniale brugola. Hanno sistemi di fissaggio e mille altre cose, altrimenti i cinesi non li avrebbero fatti arrivare alla generazione del citato Jody.

Se l’imprenditore in questione porta avanti un’azienda di famiglia invece di vederla o farla fallire, tanto di cappello, poi ognuno può pensarla in modo diverso….

Portarla avanti vuol dire lavorare e tenerla al passo coi tempi. Non ho letto nessuna di queste cose nelle esternazioni qui riportate, solo un pianto inutile perchè il meschino mondo cambia. C’è chi nel cambiamento vede opportunità, e chi solo pericoli.

Tutto il rispetto, pero’ in un campo che non e’ il suo l’opinione di Brugola vale tanto quanto la mia o la sua.

E se l’opinione e’ basata su una logica traballante, e’ lecito farlo notare.

Sì certo ma lo fa in modo poco onesto, lo dice lui stesso promuovendo la tecnologia ibrida sostenendo che è disponibile da più di vent’anni. Un ascoltatore attento sa che i sistemi ibridi sono ottimi per la transizione, io stesso che l’ho posseduto posso confermarlo. Ma una transizione non dura in eterno e al 2035 avrà la bellezza di 38 anni. Poi tirare in ballo le batterie che prendono fuoco quando gli incendi della auto a benzina sono sempre esistiti in percentuale perfino maggiore? Un bravo venditore di sicuro ma non troppo onesto nel promuovere una tecnologia che inizia già ad essere vecchia!? Mah!?

Giusto, invece l’automobile è rimasta ferma al 1924. Meno male che ci siete voi a fare innovazione.

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