Serial Cleaners Recensione: come lavarsi le mani di un crimine | GamesVillage.it

2022-09-24 08:21:13 By : Ms. Linda Kuoye

RecensioniSerial Cleaners Recensione: come lavarsi le mani di un crimine Marianna Adorno 21 Settembre 2022 Marianna Adorno 21 Settembre 2022 Solitamente le scene del crimine vengono vissute attraverso gli occhi della vittima, del carnefice, o di chi deve indagarne gli eventi. Lo stesso luogo però può anche essere osservato da un punto di vista quasi mai preso in considerazione: quello degli addetti alle pulizie dello stesso. Proprio così, l’idea del team polacco Draw Distance, un tempo iFun4all e genitore di Vampire: The Masquerade, era venuta già nel lontano 2017, quando la prima edizione, Serial Cleaner, vedeva la luce per la prima volta. Pubblicato da 505 Games e pensato per diverse piattaforme, abbiamo messo le mani sul sequel di questo titolo, che si amplia e vede non un solo pulitore, ma diversi: ecco a voi Serial Cleaners, di cui abbiamo testato la Gold Build per PC, disponibile prima dell’uscita ufficiale, prevista il 22 settembre. Per quanto il gioco si presenti come secondo capitolo del franchise, sarebbe forse più corretto parlarne come “versione arricchita e potenziata” di quella uscita oltre cinque anni orsono. Vediamo da vicino nella nostra recensione le migliorie e le differenze con l’edizione originale di questo titolo. Vi avevamo già dato qualche anticipazione nel nostro provato (disponibile qui ) dell’edizione disponibile a gamescom 2022, e come detto già in parte, i cambiamenti vissuti dal team, dal nome alla location del loro studio, non sono gli unici accaduti in questi anni: qualcosa è successo anche ai protagonisti di questo titolo, tra una “pulizia seriale” e l’altra… Serial Cleaners: pulire è pur sempre una buona abitudine Una prima, importante nota a coloro che si avvicinano ora a Serial Cleaners: per capire l’evoluzione della storia in questa edizione, non è necessario aver giocato al titolo uscito nel 2017. Abbiamo ora infatti la possibilità di addentrarci al mondo delle scene del crimine come addetti alle pulizie in compagnia di diversi personaggi, ciascuno con il suo bagaglio di caratteristiche davvero peculiari. Eravamo negli anni Settanta del secolo scorso, quando abbiamo fatto la conoscenza del caro, vecchio Bob, un uomo che faceva da solo protagonista nella prima edizione, ma che qui è circondato da altri tre personaggi, tutti da conoscere. Questi sono infatti i dipendenti del business che proprio Bob è riuscito ad aprirsi nel frattempo, e tutti e quattro sono pronti a vivere il Capodanno del 1999 ed entrare nel nuovo millennio con qualche cadavere di troppo e ricordando le loro gesta del passato. Cosa può succedere in questo action-stealth che si snoda tra le vie e i vicoli della New York negli anni Novanta? Lo scopriamo mettendo alla prova le abilità tutte diverse che presentano Bob, Lati, Vip3r ePsycho, i nostri quattro eroi, e che dovranno portare a termine i loro compiti, ma in maniera non del tutto ortodossa e come potremmo immaginare. Il fatto che ci si debba occupare della pulizia della scena del crimine non è infatti da intendere come la semplice sistemazione di un luogo dove il misfatto è stato compiuto, considerando che dovremo svignarcela dai poliziotti e dalle guardie di sicurezza. Ora vi è chiaro che siamo tutt’altro che innocenti e incaricati di svolgere compiti poco nobili, ma che abbiamo a che fare con dei furfanti che nascondono le tracce e le evidenze di quanto accaduto. Solo così potremo portarci a casa la vittoria di ciascun livello, ma non sarà sempre facile lavarsi le mani di quanto accaduto.  Guardie e ladri (di cadaveri) Addentriamoci ora nel vivo del gameplay, che non presenta una eccessiva longevità. Nel giro di una manciata di ore, comunque meno di una decina, potrete vivere appieno una storia che, in versione PC, potrete affrontare sia collegando il joypad alla macchina, sia tramite mouse e tastiera. I diversi capitoli in cui è suddivisa la narrazione presentano una storia che non si fa alcuna remora nell’usare linguaggi scurrili e provocatori, oltre a mostrarci fin da subito in cosa consistono le attività poco pulite dei nostri protagonisti.  Sullo schermo ci compaiono di volta in volta diverse icone per darci informazioni utili su come spostarci, come recuperare i cadaveri da far sparire e le prove da cancellare, con i quantitativi rispettivi. Potremo anche avere spesso dialoghi con altri personaggi che prevedono la presenza di scelte multiple; queste ultime possono, in varia misura, determinare lo svolgimento del gioco e di conseguenza il suo finale, in quanto un aspetto apprezzabile di Serial Cleaners è proprio la presenza di finali multipli. Al termine ci sarà in ogni caso anche un plot twist, di cui però non vi diamo ulteriori indicazioni, per lasciarvi gustare appieno le diverse modalità di approccio e di narrazione del gioco. In termini di scrittura della narrazione dunque, non abbiamo dubbi: il team ci pone di fronte a una storia in puro stile crime, dove i dettagli fondamentali ai fini del gameplay e dell’avanzamento del gioco vengono evidenziati con colori fluo nei balloon dialogici. Degli aspetti stilistici e artistici parleremo tra poco; prima è importante sottolineare un altro aspetto  interessante, che conferisce dinamicità e versatilità. Si tratta del cambio di personaggio da controllare, non una scelta che possiamo compiere in autonomia, ma che ci viene imposta dal gioco a seconda delle vicende in corso.  Come se ne lavano le mani i Serial Cleaners A questo punto, in cosa consiste concretamente il lavoro del ripulitore? Far sparire le tracce dei crimini commessi è la nostra missione, come abbiamo anticipato, da compiere nel migliore dei modi e  senza farci scoprire grazie allo sfruttamento di abilità, in primis il nostro cosiddetto “senso da ripulitore”. Questo consiste nella capacità di vedere il mondo attraverso gli occhi di un ripulitore ed evidenziare gli oggetti di interesse intorno a noi, oltre a poter filtrare gli elementi visualizzabili e cambiare filtro con i tasti numerici (per chi usa la tastiera). Come possiamo immaginare, per non farci scoprire, è meglio evitare di fare rumore con movimenti improvvisi, come correre o fare scatti, anche se possono risultare soluzioni utili al trasporto dei corpi o per mettere al tappeto i nemici. Con le dovute cautele, però. Muoversi in questo modo è pur sempre un’arma a doppio taglio e dobbiamo aspettarci di tutto dalla reazione nemica, facendoci scoprire e rischiando il game over.  Come ripulitori però, trasportando cadaveri, dovremo anche preoccuparci delle tracce che lasciamo dietro di noi. Quando siamo impegnati con lo spostamento dei corpi, lasciamo infatti le orme del nostro cammino, un impiccio a cui possiamo talvolta ovviare avvolgendoli in sacchi di plastica. Attenzione però, farsi notare dalle guardie non sarà sempre un’ipotesi lontana dalla realtà, e ogni volta che verremo beccati, perderemo i nostri progressi, a meno di essere riusciti a salvare il gioco in punti prestabiliti del livello in cui ci troviamo. Ripulire la scena del crimine e seminare la polizia è parecchio stimolante all’inizio, ma lo sarà un po’ meno andando avanti con il gioco quando ci accorgiamo che le variazioni sul tema non sono consistenti. Di contro però, quando gli agenti si accorgono di ogni minimo cambiamento apportato all’ambiente, siamo automaticamente spinti a dare il meglio di noi e a concentrarci.  Una storia in perfetto (o quasi) stile anni Novanta Tutta la vicenda di Serial Cleaners rientra in una cornice dallo stile artistico piuttosto caratteristico degli anni Novanta, sia per la grafica, sia per le musiche di sottofondo. La colonna sonora è infatti composta da tracce funk a rock e pop, a seconda dei momenti e delle radio e juke-box attivi, che possiamo regolare quando li ritroviamo nei vari luoghi esplorati. Una scelta però che non sarà duratura: ad esempio, quando regoliamo una radio su una frequenza diversa, questa ben presto verrà ripristinata in maniera automatica, facendoci tornare ad ascoltare la musica impostata di default per il livello. Da un punto di vista grafico invece, non ci è sembrata del tutto pulita e cristallina la visuale di cui abbiamo goduto, soprattutto nei contorni dello schermo, dove la scena si appanna e si offusca; un aspetto che non ci agevola, nel momento in cui dobbiamo tenere d’occhio gli angoli più lontani da dove arrivano le guardie e i nostri antagonisti. Oltre a questo aspetto, i nostri protagonisti si aggireranno per i livelli di gioco che risultano essere ben pensati dal punto di vista ludico e molto distinguibili tra loro, grazie al design unico di ogni ambiente. La New York degli anni ‘90 viene ripresa in pieno, almeno nel mood stilistico di Serial Cleaners. I disegni sembrano spesso murales e fumetti con sbavature volute, che non hanno paura di mettersi in mostra, accanto a un motore di gioco che sa il fatto suo e non ci ha messo troppo in difficoltà. Discorso diverso vale invece per diversi bug tecnici, che rendono talvolta inefficiente la risposta del gioco ai nostri comandi, come ad esempio, subito all’inizio, la discesa nel seminterrato non ci è stata possibile in un primo momento. Non solo non compariva il livello inferiore dell’edificio, ma il nostro uomo continuava a camminare nonostante non stessimo premendo il comando relativo. Non sono mancati nemmeno diversi glitch durante le cutscene e l’interazione con gli oggetti in alcuni livelli sono stati meno immediati che in altri. Errori non sempre marginali, considerando che la velocità e la precisione sono tutto in questo gioco, ma che ci auguriamo vengano risolti prima del lancio, o con una patch rilasciata subito dopo.Piattaforme: PS5, PS4, Xbox One, Xbox Series S|X, PC, SwitchSviluppatore: Draw DistancePublisher:  505 Games Serial Cleaners risulta essere un buon sequel del primo titolo, per quanto però permangano alcune perplessità sulla produzione nel suo insieme. I dubbi che ci sorgono riguardano in primis l’aspetto narrativo, piuttosto simile per chi si era già avvicinato a Serial Cleaner, oltre che presentare diversi disturbi tecnici che possono in parte inficiare l’esperienza complessiva. Se risulta abbastanza gradevole l’idea da un punto di vista artistico e stilistico, lo è meno la performance tecnica e l’idea di essere di fronte a un crime che si fa forte del suo tone-of-voice duro, ma la cui debolezza viene presto smascherata. Un titolo consigliato per gli amanti del crime, ma che non devono aspettarsi un’esperienza di gioco troppo fluida e patinata, tantomeno longeva. Vi abbiamo avvertito: potete accettare la sfida…o cancellare le tracce come i migliori ripulitori di crimini. Serial Cleaners Recensione | Versione Testata: PC Stile grafico e artistico originale e tratto dagli anni Novanta Ritmo di gioco alto...Parecchi bug tecnici, alcuni dei quali inficiano in parte l'esperienza di gioco Gameplay parecchio simile a quello del prequel ...ma poche variazioni sul tema6.5 10 Tags 505 Games Draw Distance Recensione Serieal Cleaners Marianna Adorno TwitchUltime Notizie NewsA Plague Tale Requiem: durata tra le 15 e le 18 ore, senza “contenuti riempitivi” Enrico Ippoliti 23 Settembre 2022 NewsMultiVersus: teaser sul prossimo personaggio in arrivo Enrico Ippoliti 23 Settembre 2022 NewsMario + Rabbids Sparks of Hope: nuovo filmato su abilità, skill tree e non solo Enrico Ippoliti 23 Settembre 2022 NewsFIFA 23: svelati i valori delle 23 giocatrici più forti Enrico Ippoliti 23 Settembre 2022 NewsMarvel’s Spider-Man Miles Morales: teaser della versione PC Enrico Ippoliti 23 Settembre 2022Recensioni 7.3 RecensioniThe DioField Chronicle Recensione: una Grande Guerra, ma ancora contenuta Walter Ferri 22 Settembre 2022 6.5 RecensioniSerial Cleaners Recensione: come lavarsi le mani di un crimine Marianna Adorno 21 Settembre 2022 7.8 RecensioniThe Legend of Heroes Trails from Zero Recensione: l’anello mancante Fabio D'Anna 20 Settembre 2022Le Notizie più Lette The DioField Chronicle Recensione: una Grande Guerra, ma ancora contenuta Grand Theft Auto 6: mega-leak sul gioco emerso in rete, è il più grande della storia Soulstice Recensione: un oscuro viaggio alla ricerca della verità Tokyo Game Show 2022: svelati i 10 vincitori dei Japan Game Awards 2022 Return to Monkey Island disponibile, ecco il trailer di lancioVigamusMagazine Steelrising Recensione: una rivoluzione francese come non l’avete mai vista Overwatch 2: una figura chiave del team di sviluppo abbandona il progetto Iron Man: un gioco ispirato all’eroe annunciato dall’EA Content by: Powered by: Game ProGame Pro EnglishGoogle NewsHomeLive | TwitchPrivacy & Cookie PolicyRedazione GamesVillageSpeciale GamesvillageTrending Copyright Gamesvillage.it - 2020

Solitamente le scene del crimine vengono vissute attraverso gli occhi della vittima, del carnefice, o di chi deve indagarne gli eventi. Lo stesso luogo però può anche essere osservato da un punto di vista quasi mai preso in considerazione: quello degli addetti alle pulizie dello stesso. Proprio così, l’idea del team polacco Draw Distance, un tempo iFun4all e genitore di Vampire: The Masquerade, era venuta già nel lontano 2017, quando la prima edizione, Serial Cleaner, vedeva la luce per la prima volta. Pubblicato da 505 Games e pensato per diverse piattaforme, abbiamo messo le mani sul sequel di questo titolo, che si amplia e vede non un solo pulitore, ma diversi: ecco a voi Serial Cleaners, di cui abbiamo testato la Gold Build per PC, disponibile prima dell’uscita ufficiale, prevista il 22 settembre. Per quanto il gioco si presenti come secondo capitolo del franchise, sarebbe forse più corretto parlarne come “versione arricchita e potenziata” di quella uscita oltre cinque anni orsono. Vediamo da vicino nella nostra recensione le migliorie e le differenze con l’edizione originale di questo titolo. Vi avevamo già dato qualche anticipazione nel nostro provato (disponibile qui ) dell’edizione disponibile a gamescom 2022, e come detto già in parte, i cambiamenti vissuti dal team, dal nome alla location del loro studio, non sono gli unici accaduti in questi anni: qualcosa è successo anche ai protagonisti di questo titolo, tra una “pulizia seriale” e l’altra…

Una prima, importante nota a coloro che si avvicinano ora a Serial Cleaners: per capire l’evoluzione della storia in questa edizione, non è necessario aver giocato al titolo uscito nel 2017. Abbiamo ora infatti la possibilità di addentrarci al mondo delle scene del crimine come addetti alle pulizie in compagnia di diversi personaggi, ciascuno con il suo bagaglio di caratteristiche davvero peculiari. Eravamo negli anni Settanta del secolo scorso, quando abbiamo fatto la conoscenza del caro, vecchio Bob, un uomo che faceva da solo protagonista nella prima edizione, ma che qui è circondato da altri tre personaggi, tutti da conoscere. Questi sono infatti i dipendenti del business che proprio Bob è riuscito ad aprirsi nel frattempo, e tutti e quattro sono pronti a vivere il Capodanno del 1999 ed entrare nel nuovo millennio con qualche cadavere di troppo e ricordando le loro gesta del passato. Cosa può succedere in questo action-stealth che si snoda tra le vie e i vicoli della New York negli anni Novanta? Lo scopriamo mettendo alla prova le abilità tutte diverse che presentano Bob, Lati, Vip3r ePsycho, i nostri quattro eroi, e che dovranno portare a termine i loro compiti, ma in maniera non del tutto ortodossa e come potremmo immaginare. Il fatto che ci si debba occupare della pulizia della scena del crimine non è infatti da intendere come la semplice sistemazione di un luogo dove il misfatto è stato compiuto, considerando che dovremo svignarcela dai poliziotti e dalle guardie di sicurezza. Ora vi è chiaro che siamo tutt’altro che innocenti e incaricati di svolgere compiti poco nobili, ma che abbiamo a che fare con dei furfanti che nascondono le tracce e le evidenze di quanto accaduto. Solo così potremo portarci a casa la vittoria di ciascun livello, ma non sarà sempre facile lavarsi le mani di quanto accaduto. 

Addentriamoci ora nel vivo del gameplay, che non presenta una eccessiva longevità. Nel giro di una manciata di ore, comunque meno di una decina, potrete vivere appieno una storia che, in versione PC, potrete affrontare sia collegando il joypad alla macchina, sia tramite mouse e tastiera. I diversi capitoli in cui è suddivisa la narrazione presentano una storia che non si fa alcuna remora nell’usare linguaggi scurrili e provocatori, oltre a mostrarci fin da subito in cosa consistono le attività poco pulite dei nostri protagonisti.  Sullo schermo ci compaiono di volta in volta diverse icone per darci informazioni utili su come spostarci, come recuperare i cadaveri da far sparire e le prove da cancellare, con i quantitativi rispettivi. Potremo anche avere spesso dialoghi con altri personaggi che prevedono la presenza di scelte multiple; queste ultime possono, in varia misura, determinare lo svolgimento del gioco e di conseguenza il suo finale, in quanto un aspetto apprezzabile di Serial Cleaners è proprio la presenza di finali multipli. Al termine ci sarà in ogni caso anche un plot twist, di cui però non vi diamo ulteriori indicazioni, per lasciarvi gustare appieno le diverse modalità di approccio e di narrazione del gioco. In termini di scrittura della narrazione dunque, non abbiamo dubbi: il team ci pone di fronte a una storia in puro stile crime, dove i dettagli fondamentali ai fini del gameplay e dell’avanzamento del gioco vengono evidenziati con colori fluo nei balloon dialogici. Degli aspetti stilistici e artistici parleremo tra poco; prima è importante sottolineare un altro aspetto  interessante, che conferisce dinamicità e versatilità. Si tratta del cambio di personaggio da controllare, non una scelta che possiamo compiere in autonomia, ma che ci viene imposta dal gioco a seconda delle vicende in corso. 

A questo punto, in cosa consiste concretamente il lavoro del ripulitore? Far sparire le tracce dei crimini commessi è la nostra missione, come abbiamo anticipato, da compiere nel migliore dei modi e  senza farci scoprire grazie allo sfruttamento di abilità, in primis il nostro cosiddetto “senso da ripulitore”. Questo consiste nella capacità di vedere il mondo attraverso gli occhi di un ripulitore ed evidenziare gli oggetti di interesse intorno a noi, oltre a poter filtrare gli elementi visualizzabili e cambiare filtro con i tasti numerici (per chi usa la tastiera). Come possiamo immaginare, per non farci scoprire, è meglio evitare di fare rumore con movimenti improvvisi, come correre o fare scatti, anche se possono risultare soluzioni utili al trasporto dei corpi o per mettere al tappeto i nemici. Con le dovute cautele, però. Muoversi in questo modo è pur sempre un’arma a doppio taglio e dobbiamo aspettarci di tutto dalla reazione nemica, facendoci scoprire e rischiando il game over.  Come ripulitori però, trasportando cadaveri, dovremo anche preoccuparci delle tracce che lasciamo dietro di noi. Quando siamo impegnati con lo spostamento dei corpi, lasciamo infatti le orme del nostro cammino, un impiccio a cui possiamo talvolta ovviare avvolgendoli in sacchi di plastica. Attenzione però, farsi notare dalle guardie non sarà sempre un’ipotesi lontana dalla realtà, e ogni volta che verremo beccati, perderemo i nostri progressi, a meno di essere riusciti a salvare il gioco in punti prestabiliti del livello in cui ci troviamo. Ripulire la scena del crimine e seminare la polizia è parecchio stimolante all’inizio, ma lo sarà un po’ meno andando avanti con il gioco quando ci accorgiamo che le variazioni sul tema non sono consistenti. Di contro però, quando gli agenti si accorgono di ogni minimo cambiamento apportato all’ambiente, siamo automaticamente spinti a dare il meglio di noi e a concentrarci. 

Tutta la vicenda di Serial Cleaners rientra in una cornice dallo stile artistico piuttosto caratteristico degli anni Novanta, sia per la grafica, sia per le musiche di sottofondo. La colonna sonora è infatti composta da tracce funk a rock e pop, a seconda dei momenti e delle radio e juke-box attivi, che possiamo regolare quando li ritroviamo nei vari luoghi esplorati. Una scelta però che non sarà duratura: ad esempio, quando regoliamo una radio su una frequenza diversa, questa ben presto verrà ripristinata in maniera automatica, facendoci tornare ad ascoltare la musica impostata di default per il livello. Da un punto di vista grafico invece, non ci è sembrata del tutto pulita e cristallina la visuale di cui abbiamo goduto, soprattutto nei contorni dello schermo, dove la scena si appanna e si offusca; un aspetto che non ci agevola, nel momento in cui dobbiamo tenere d’occhio gli angoli più lontani da dove arrivano le guardie e i nostri antagonisti. Oltre a questo aspetto, i nostri protagonisti si aggireranno per i livelli di gioco che risultano essere ben pensati dal punto di vista ludico e molto distinguibili tra loro, grazie al design unico di ogni ambiente. La New York degli anni ‘90 viene ripresa in pieno, almeno nel mood stilistico di Serial Cleaners. I disegni sembrano spesso murales e fumetti con sbavature volute, che non hanno paura di mettersi in mostra, accanto a un motore di gioco che sa il fatto suo e non ci ha messo troppo in difficoltà. Discorso diverso vale invece per diversi bug tecnici, che rendono talvolta inefficiente la risposta del gioco ai nostri comandi, come ad esempio, subito all’inizio, la discesa nel seminterrato non ci è stata possibile in un primo momento. Non solo non compariva il livello inferiore dell’edificio, ma il nostro uomo continuava a camminare nonostante non stessimo premendo il comando relativo. Non sono mancati nemmeno diversi glitch durante le cutscene e l’interazione con gli oggetti in alcuni livelli sono stati meno immediati che in altri. Errori non sempre marginali, considerando che la velocità e la precisione sono tutto in questo gioco, ma che ci auguriamo vengano risolti prima del lancio, o con una patch rilasciata subito dopo.

Serial Cleaners risulta essere un buon sequel del primo titolo, per quanto però permangano alcune perplessità sulla produzione nel suo insieme. I dubbi che ci sorgono riguardano in primis l’aspetto narrativo, piuttosto simile per chi si era già avvicinato a Serial Cleaner, oltre che presentare diversi disturbi tecnici che possono in parte inficiare l’esperienza complessiva. Se risulta abbastanza gradevole l’idea da un punto di vista artistico e stilistico, lo è meno la performance tecnica e l’idea di essere di fronte a un crime che si fa forte del suo tone-of-voice duro, ma la cui debolezza viene presto smascherata. Un titolo consigliato per gli amanti del crime, ma che non devono aspettarsi un’esperienza di gioco troppo fluida e patinata, tantomeno longeva. Vi abbiamo avvertito: potete accettare la sfida…o cancellare le tracce come i migliori ripulitori di crimini.

Stile grafico e artistico originale e tratto dagli anni Novanta

Parecchi bug tecnici, alcuni dei quali inficiano in parte l'esperienza di gioco

Gameplay parecchio simile a quello del prequel

...ma poche variazioni sul tema